Cura Di Bella, malati ancora in coda e il conto lo paga la sanità pubblica.
(Questo il titolo scelto dal Mattino di Napoli per introdurre lo scottante argomento dei risarcimenti per i malati di cancro che scelgono il Metodo Di Bella, costretti a volte dai fallimenti delle cure del Sistema Sanitario)
http://www.ilmattino.it/primopiano/cronaca/cura_di_bella_paga_lo_stato/notizie/462354.shtml
"Terapia anti-tumorale bocciata nel '98 ma per alcuni tribunali è a carico dell'Asl"
L'ARTICOLO"Ricordate la cura Di Bella, nel 1998 bocciata senz’appello? Come una calamita potente, continua ad attrarre pazienti: a volte delusi dai risultati delle terapie tradizionali, altre volte spaventati dagli effetti della chemio.A distanza di 15 anni dalla sperimentazione, gli ammalati sono ancora in coda davanti allo studio del
Il Prof. Luigi Di Bella
professore dell’ultima speranza. E affollano pure le aule dei tribunali: in prima linea nella battaglia tra scienza e coscienza, con esiti persino più paradossali ed eterogenei di quelli segnalati di recente per il metodo Stamina.S’incrociano storie diverse, che attraversano l’Italia, a giudicare dai racconti e dai dati diffusi da Giuseppe Di Bella, medico al lavoro nel nome del padre: dal 1998 a oggi soltanto i pazienti curati per sentenza sono oltre duemila che hanno avuto concesso questo metodo su ricorso presentato alla magistratura.
In questo caso, curati a spese dello Stato.Trattamenti gratuiti ottenuti in prima istanza e, spesso, bloccati nelle fasi successive del procedimento giudiziario.
Com’è accaduto aFlora Nardelli, milanese, che a 50 anni si fa comprare le medicine dalla mamma anziana. Il suo lunghissimo calvario comincia nel 2000, quando si trasferisce a Bologna. «Ho dolore al braccio, vado di continuo al pronto soccorso». Più di dieci radiografie, poi la Tac. La diagnosi: mieloma multiplo. Un tumore del sangue.
Segue la radioterapia, nel 2001, e il trapianto autologo, nel 2002. «Ma non ritrovo nemmeno la forza di alzare una pentola. E la pet, nel 2006, evidenzia un cancro al polmone, quindi l’operazione che riesce alla perfezione. Resta da sconfiggere il mieloma».
Aggiunge: «È un otorino di una struttura pubblica che mi consiglia di tentare una cura alternativa. In assenza di una risposta dal reparto di ematologia dell’ospedale, fisso l’appuntamento allo studio Di Bella e, nel giro di 15 giorni, inizio la terapia chiedendo un prestito di 40mila euro a mia sorella. Solo di medicine, spendo dai 5000 ai 6000 euro al mese».Costi insostenibili per Flora Nardelli, ex commessa che fa i conti con una pensione minima. «La fortuna è che, presentando ricorso in tribunale, ottengo un rimborso di 33mila euro, oltre alla garanzia della terapia. Tutto procede bene, fino a 6 mesi fa, quando mi viene sospesa la cura gratuita».
Lo dispone, per l’appunto, la sentenza d’appello, questa volta su istanza presentata dall’azienda sanitaria locale. L’ultima parola spetta alla Cassazione. «Il problema è che i giudici si sono convinti che io sia guarita con la cura tradizionale, ma non posso interrompere il metodo Di Bella.
Quindi sto pagando di nuovo di tasca mia le medicine: 2000-2500 euro al mese, familiari e amici ogni tanto fanno una colletta per consentirmi di continuare a prendere la somatostatina. Ho paura di non farcela». Racconta Nardelli che «al danno si aggiunge la beffa.
Dovrei restituire l’intera somma percepita in questi anni per il metodo di Bella. Oltre 100mila euro». La donna dallo sguardo mite tenta questa semplice difesa: «Abito in una casa comunale, ma devo anche mangiare e pagare le bollette».
Anche Barbara Bartorelli, 41 anni, vive in provincia di Bologna. Fa la commessa e ha due figlie. Parla della malattia al passato: «Nel 2003 ho avuto un linfoma di Hodgkin. Ho seguito la chemioterapia, 12 sedute. Dopo 3 mesi la recidiva, dal secondo al terzo stadio della patologia. E la proposta di un trapianto di cellule staminali combinato con un altro ciclo di chemio più aggressivo. Ho rifiutato, piuttosto mi sarei lasciata morire. Nel 2004 ho iniziato la terapia Di Bella, conclusa dopo due anni e mezzo. Per i primi 8 mesi ho pagato il trattamento: 15mila euro, in totale. Con la regressione del tumore, ho presentato istanza in tribunale ottenendo gratis i farmaci, ma poi sono stata condannata a rimborsare l’Asl. 41.178,49 euro da restituire». Sospira: «Almeno sono guarita».
Una copertina dedicata al MDB
L’oncologo Antonio Giordano afferma: «Una regressione tumorale è possibile per effetto dei singoli farmaci che compongono il protocollo Di Bella, usati da tempo nelle cure tradizionali. Per dimostrare il successo del metodo, occorre avere un campione statistico rilevante. Ma andrebbero monitorati di più e meglio anche quei trattamenti aggressivi quanto inefficaci che vengono prescritti in ospedale. Di Luigi Di Bella resta un insegnamento di grande umanità nel rapporto medico paziente».Annuisce Bruno Zanella, 68 anni, programmatore informatico: è di Fregona, provincia di Treviso. Di mattina, se non lavora al pc, adora passeggiare e di notte, durante la terapia, dorme come un ghiro. «Un piacevole effetto dovuto anche alla melatonina».
Dice: «Quattro anni fa ho scoperto di avere un carcinoma alla prostata, senza metastasi
Ho sentito i guru di Milano e Verona: uno mi ha consigliato l'intervento chirurgico, un altro mi suggerito di tentare prima una cura ormonale fatta per 6 mesi in attesa di decidere tra chirurgia o radioterapia.
Ma io ricordavo con emozione la vicenda Di Bella e ho preferito affidarmi a quel metodo che tra l'altro alcuni farmaci in comune con l'altra terapia proposta». Costi sostenuti senza mai presentare il conto allo Stato: «120 euro per la prima visita, ma per i controlli, allo studio in via Marconi a Bologna, chi se lo può permettere fa una offerta. Decisamente più alte le spese per i farmaci: 800 euro al mese, in principio e, e 350 euro, con i dosaggi ridotti a distanza di 6 mesi dalle prime verifiche e con una remissione completa del tumore».
Questa la terapia, rivista il 3 ottobre scorso, che segue un’altra ammalata, colpita da tumore al
seno, che, dopo la diagnosi, ha subito scartato l'ipotesi chemioterapia, optando per il metodo Di Bella: «Retinoidi e melatonina 50 mg una volta al giorno, somatostatina 3 volte la settimana. Sandostatina Lar 20 mg ogni 28 giorni». E altri farmaci ancora. In questo caso i costi sono sostenuti dal sistema sanitario. Per effetto un dispositivo del Tribunale che il 27 ottobre 2011 ha ordinato alla Asl di Bari di «somministrare gratuitamente in favore della ricorrente il multitrattamento Di Bella così come prescritto nella certificazione medica».
Tra gli ammalati, c’è chi paga la terapia e chi no. L’avvocato modenese Maria Cristina Bergamini chiarisce il perché: «Una pronuncia della Corte Costituzionale, depositata nel 2003, sgancia la cura Di Bella dai precedenti decreti sulla sperimentazione dichiarata fallita. In pratica il protocollo terapeutico può essere somministrato alla pari di qualsiasi altro tipo di trattamento clinico, se il paziente dimostra i benefici ottenuti con quei farmaci, presentando specifica documentazione alla magistratura».
Questo in base a una norma del 1996 che, interpretata secondo i dettami dall’articolo 32 della Costituzione, consente, «qualora non esista valida alternativa terapeutica, l’erogazione, a totale carico del servizio sanitario nazionale, dei medicinali da impiegare per una indicazione terapeutica diversa da quella autorizzata dal prontuario». Ma, sul punto, prevalgono interpretazioni diverse: «Nonostante la chiara ordinanza della Consulta».Il legale racconta la sua esperienza diretta: accade che, «quando vinco le cause in primo grado, le perdo in appello, poiché in quella sede prevale la convinzione che la cura Di Bella è già stata dichiarata fallita e inutile. Questo può comportare che gli ammalati, che hanno percepito le cure gratuite in base alla pronuncia in primo grado, debbano risarcire il servizio sanitario, ripagando l’intero ciclo di cura». Un’ipotesi che sembra, però, non frenare le istanze. Giudici in aula, scena che si ripete, confida l’avvocato: «Spesso, quando aprono il fascicolo con la richiesta, non riescono a trattenere un sospiro e un palese disappunto: “Ancora Di Bella?"».
http://www.ilmattino.it/primopiano/cronaca/cura_di_bella_paga_lo_stato/notizie/462354.shtml
L'articolo è della giornalista Maria Pirro.
Questa è la risposta di Gianluca Ottaviano, avvocatoLETTERA ALLA DOTTORESSA MARIA PIRRO de IL MATTINO DI NAPOLI:Gentilissima dottoressa, vorrà perdonarmi se oso controdedurre a quanto da Lei affermato nell'articolo pubblicato sull'edizione odierna de Il Mattino.Quando ci siamo sentiti, sabato e domenica, una parte di me ha avuto l'impressione che essere ascoltato con molta attenzione e compenetrazione. L'altra, per la verità, ha intuito di avere a che fare con una giornalista APPARENTEMENTE "d'assalto"...Devo ammettere di essere rimasto deluso, contrariato, offeso, fuorviato, basito di fronte all'articolo
che ho avuto il "piacere" - se così posso dire - di leggere solo on line (cartaceo esaurito).Conosciamo benissimo entrambi la funzione sociale dell'informazione.Conosciamo entrambi la terzietà che DEVE contraddistinguere il professionista dell'informazione... che, come affermava telefonicamente stamattina, "deve rispondere solo ai lettori"...Quel che Lei ha però dimostrato di non conoscere affatto, almeno secondo le mie più personali impressioni, è la doverosità di quel TATTO con cui proprio gli operatori del Suo settore dovrebbero approcciare certe situazioni.Mi sento di contestare come assolutamente infondato innanzitutto il titolo, equivoco e non veritiero: lo Stato non eroga nè ha mai erogato la terapia con costi a carico del SSN, salvo che in sporadici casi.E' di palmare evidenza che, dopo un primo periodo di erogazione della terapia con costi a carico delle ASL (fine anni '90), si siano succeduti negli anni così tanti e tali provvedimenti sfavorevoli ai ricorrenti da rendere difficilissimo, allo stato attuale, riuscire a dimostrare l'efficacia della terapia e, quindi, il diritto all'erogazione del presidio terapeutico.Non sobilliamo, dunque, il popolo influenzabile dei lettori a considerare "sprecati" i soldi pubblici impiegati per curare, con la multiterapia Di Bella, i pazienti che sono riusciti nell'intento, oltre che di guarire, di ottenere l'erogazione della terapia con costi a carico SSN.Non facciamo ironia su ...."questioni di pelle".Non dimentichiamoci la solidarietà in nome dell'imparzialità!Ha idea di cosa possa significare per una persona sentirsi dire "Lei ha un tumore diffuso, metastatizzato; forse possiamo provare a somministrare questo o quel protocollo chemioterapico.... La prognosi è di 3, 6, 12 mesi..."?Riesce a percepire che il cancro fa paura comunque?Intuisce lo sconforto dell'ammalato, la paura, la solitudine, il dolore fisico, morale, il senso di vuoto, la mancanza di prospettive, la fine imminente che ciascuno prospetta a sè stesso inconsciamente?Immagina vagamente, almeno per sentito dire, le sofferenze che procurano le chemioterapie sugli ammalati?Riuscirebbe a condividere questi sentimenti di sofferenza, paura e dubbio con qualcuno di questi nostri fratelli???Dato il tono sarcastico, fatto di ironia spicciola, ritengo il Suo operato non conforme a criteri di deontologica terza oggettività.Da professionista del settore, cara Maria, avrebbe dovuto chiedersi: "ma...... perchè così tanta gente sceglie il metodo Di Bella nonostante sia stato classificato come ufficialmente inefficace???.Perchè così tanta gente si affida ad un metodo inutile e, per giunta, costosissimo, scegliendo di vivere, ripudiata l'ufficialità, senza ospedali, senza medici, senza il conforto di nessuno???"Forse è la paura del dolore..., o forse è la paura delle sofferenze nascoste tra gli aghi delle chemioterapie...!No, dottoressa, no!
Studio sui tumori presentato al Congresso di Singapore
Il motivo per cui tanti ammalati si affidano al dottore dell'unica speranza, e non l'ultima (mi consenta, Maria), è che tutti costoro hanno capito cosa significa rispettare la fisiologia dell'organismo umano.Avrebbe dovuto informarsi di più, capire che cosa sono il GH e la somatostatina; avrebbe dovuto fare una passeggiata virtuale su medline o su pubmed.gov, cercando "somatostatin in cancer", "melatonin in cancer", "octreotide in cancer", "retinoids in cancer"...Avrebbe dovuto leggere e comprendere che la medicina ufficiale riconosce uti singuli la valenza antitumorale di ciascun citato presidio, con centinaia di migliaia di pubblicazioni...Avrebbe dovuto informarsi sui reali effetti terapeutici della chemioterapia...Ed avrebbe dovuto chiedersi: questi casi incurabili per la medicina ufficiale..... perchè sono vivi e stanno benone???Avrebbe dovuto chiedersi: se i presidi terapeutici Di Bella sono singolarmente universalmente riconosciuti come antitumorali, perchè somministrati insieme ufficialmente non funzionano???
Si è chiesta, inoltre, perchè la sperimentazione sia miseramente fallita?
Dov'è la Giustizia?
E' a conoscenza del fatto che nella procedura tecnico-amministrativa volta alla verifica del MDB mancava un gruppo di controllo?Sa quali sono stati i criteri di verifica dell'efficacia della terapia? Conosce i criteri di arruolamento degli ammalati all'epoca della sperimentazione???Ha mai letto i verbali dei NAS che registravano gravi sofisticazioni dei singoli presidi terapeutici somministrati durante la sperimentazione???E si è chiesta, prima di titolare e scrivere, cosa prova un ammalato che col MDB guariscequando sente un giudice italiano sentenziare
CHE NON HA DIRITTO AD ESSERE ASSISTITO????Forse si sente abbandonato nella malattia.Forse è costretto ad interrompere la terapia che lo stava salvando....Forse è costretto a non iniziarla....Si è chiesta perchè tale vuoto di tutela???Io credo che sia ancora in tempo...ad evitare che tanti ammalati in cura continuino a sentirsi offesi e delusi da queste Sue parole....In tempo.......per correggere il tiro e denunciare la verità, la necessità di una nuova sperimentazione... per il rispetto della dignità dell'ammalato, del diritto ad essere assistito e curato.Liberamente!Avv. Gianluca Ottaviano
UN PO' DI INFORMAZIONI....
La lettera di Gianluca non ha bisogno di commenti, ha perfettamente espresso l’ndignazione di tutte le persone che si curano con il Metodo Di Bella e che si sono ritrovate nelle amare riflessioni della lettera inviata alla giornalista, malati di cancro che ogni giorno devono affrontare le difficoltà economiche e non solo, di una cura che dovrebbe rientrare nei pieni diritti di ogni cittadino, come garantito dall'articolo 32 della Costituzione Italiana.L’articolo sottolinea alcuni costi affrontati dal pazienti, rimborsati e poi richeideti nuovamente indietro.http://www.petizionepubblica.it/PeticaoVer.aspx?pi=SFA2011
Molti leggendo riterranno esorbitanti i costi del Mdb indicati nell’articolo (consideriamo anche che per alcuni pazienti i costi salgono perché vengono aumentate alcune sostanze essendo recidive che hanno debilitato il sistema immunitario e potrebbero inibire l’efficacia del MDB); in realtà adottando il mdb in prima linea, il costo si aggirerebbe come per Bruno Zanella sugli 800 euro.A questo punto però, si sarebbe anche dovuto sottolineare per equità di informazione, anche un resoconto sui costi delle cure tradizionali a cui il sistema sanitario sottopone il paziente malato di cancro perché ci si renda conto della enorme differenza.
Colmiamo allora la lacuna:un esempio tratto dall’A.I.A.N., Associazione italiana per l’assistenza ai malati neoplastici si evince il costo di un trattamento chemioterapico.
COSTI CHEMIOTERAPIA E RADIOTERAPIA“Il costo medio dei cicli chemioterapici che differiscono sostanzialmente nella composizione, varia sensibilmente in base ai farmaci. Comunque il costo si aggira su svariate decine di migliaia di euro per i vari cicli, fino a 50.000€.L'illusione che la chemioterapia sia gratuita, cade alla considerazione che il cittadino e l' ammalato, i contribuenti, la pagano allo Stato sotto forma di prelievi fiscali. A questi costi esorbitanti si aggiungono gli oneri elevati dell'indotto, ad esempio il trapianto di midollo può comportare la spesa di oltre 50.000€. L'efficacia temporanea e limitata, l'assenza di effetti risolutivi, l'elevata tossicità rendono ancora più irrazionale ed inaccettabile un così elevato onere finanziario della chemioterapia”.Mentre nel “Giornale italiano di Farmacia clinica” del 21 febbraio 2007 sono stati pubblicati i costi per “l’uso dei farmaci citotossici nei cicli di chemioterapia ‘platinum-based’ analizzati per una corte di 100 pazienti e 6 cicli di terapia”.
1. Costo di 6 cicli di chemioterapia con Paclitaxel associato a Cisplatino (ECOG 1594) per 100
pazienti: 128.217,00 euro.
2. Costo di 6 cicli di chemioterapia con Vinolrelbina associata a Cisplatino (TAX 326 + ILCP) per 100 pazienti: 200.940,00 euro
3. Costo di 6 cicli di chemioterapia con Paclitaxel associato a Carboplatino (ECOG 1594 + ILCP) per 100 pazienti: 216.945,00 euro
4. Costo di 6 cicli di chemioterapia con Gemcitabina associata a Cisplatino (ECOG 1594) per 100 pazienti: 409.020,00 euro
5. Costo di 6 cicli di chemioterapia con Docetaxel associato a Cisplatino (ECOG 1594 + TAX 326) per 100 pazienti: 540.093,00 euro
6. Costo di 6 cicli di chemioterapia con Docetaxel associato a Carboplatino (TAX 326) per 100 pazienti: 548.955,00 euro
COSTI SUPPLEMENTARI
Cifre colossali che si riferiscono “solamente” ai costi dei farmaci chemioterapici nei sei tipi di trattamenti terapeutici presi in considerazione nella “Valutazione dei costi associati alle terapie ‘platinum based’” e pubblicate nel Giornale italiano di Farmacia clinica”. Se a questo sommiamo i costi della “somministrazione”, “premedicazione” e “reazioni avverse” il totale ha dell’incredibile!1. Costo 6 cicli di chemioterapia (Paclitaxel e Cisplatino) + “somministrazione”, “premedicazione” e “reazioni avverse” per 100 pazienti: 452.096,00 euro2. Costo 6 cicli di chemioterapia (Vinolrelbina e Cisplatino) + “somministrazione”, “premedicazione” e “reazioni avverse” per 100 pazienti: 814.366,00 euro3. Costo 6 cicli di chemioterapia (Paclitaxel e Carboplatino) + “somministrazione”, “premedicazione” e “reazioni avverse” per 100 pazienti: 467.550,00 euro4. Costo 6 cicli di chemioterapia (Gemcitabina e Cisplatino) + “somministrazione”, “premedicazione” e “reazioni avverse” per 100 pazienti: 703.251,00 euro5. Costo 6 cicli di chemioterapia (Docetaxel e Cisplatino) per 100 pazienti: 841.978,00 euro6. Costo 6 cicli di chemioterapia (Docetaxel e Carboplatino) + “somministrazione”, “premedicazione” e “reazioni avverse” per 100 pazienti: 825.887,00 euroRicapitolando:Sei cicli soltanto di chemioterapia costano per OGNI paziente una cifra che va da 4.520 euro a 8.420 euro.I costi della radioterapiaIl costo di una apparecchiatura per la radioterapia si aggira intorno a 1.000.000 di euro, con un costo a trattamento pari a circa 12.000 euro.[6]Un solo trattamento con onde radio (di solito si fanno almeno cinque sessioni) costa la bellezza di 12.000 euro, senza tenere conto del costo di medici, fisici, radioterapisti, tecnici dosimetristi, costi di gestione e manutenzione, ecc.Una persona colpita dalla malattia può fare diversi cicli di radioterapia, per cui anche dietro le radioterapie ruotano cifre colossali.Un altro dato interessante sono le sostanze chimiche usate in combinazione con le terapie radiologiche.Dal “Centro di riferimento regionale sul farmaco” l’agente antineoplastico usato spesso con la radioterapia, il cui principio attivo si chiama Cetuximab, costa (per solo otto settimane di trattamento) 7.722,80 euro(prezzo fornito dalla ditta farmaceutica)[7]Quindi la radioterapia tra apparecchiatura e un solo farmaco, senza considerare le strumentazioni tecnologiche all’avanguardia, costa per ogni seduta più o meno 20.000 euro!!!
I danni della radioterapia La mucosite orale è una complicanza (una delle tante) della chemio e radioterapia. Interessa il 77% dei pazienti trattati con radio alla testa e la totalità di quelli sottoposti a trapianto autologo delle cellule staminali trattati con chemioterapia citotossica ad alte dosi.Per questa complicanza viene usato il farmaco Palifermin (è un fattore di crescita dei keratinociti umano).Pensate che il costo di un solo trattamento completo comprendente 6 somministrazioni di 60 mcg/Kg/die corrisponde al costo di una confezione: 4.320,00 euro!Una sola scatola di questo farmaco costa 4320 euro. La casa farmaceutica che lo produce si chiama Amgen Inc., il cui presidente e Ceo è un certo Kevin W. Shaker che risulta avere collegamenti con General Electric (che costruisce, come abbiamo visto prima i mammografi!) e figura nel direttivo di Northrop Grumman Corporation (società nel campo aerospaziale e della difesa, produttrice di armamenti), Chevron (petrolio & C.)!
IL MIELOMA: COSTI A CONFRONTOAnalizziamo ora il caso di Flora,costretta ad una cura MDB rinforzata, dovuto all'invalidante debilitazione a cui l’avevano portata le cure antcedenti, chemio, radio, trapianto di midollo e operazione chirurgica.Nei casi di mieloma sappiamo quanto è costata la cura ospedaliera per Flora, che l’ha portata ad un risultato disastroso?VELCADE 22.000,00 € € TRAT COMPLETOTALIDOMIDE 4.560,00 € per 12 cicliTRAPIANTO DI MIDOLLO AUTOLOGO 26.000,00 € (L'ALLOGENICO E' PIU' CARO)UN CICLO DI RADIOTERAPIA: 26.000,00 €CHEMIO 50.000,00 €INERFERONE 32.400,00€ (6 MESI )SPESE RICOVERO PER OGNI GIORNO 500,00€PLERIXAFLOR(PRIMA DEL TRAPIANTO) 10.257,00€
Il totale della cura base per il mieloma quindi è all’incirca sui 171.000 euro!!!!
Dimenticavo….. L’ACQUISTO DI UNA CAMERA STERILE PER TRAPIANTO E' ALL'INCIRCA DI 125.000,00 €
A cui dobbiamo aggiungere ovviamente il costo di operazioni chirurgiche, medicamenti e farmaci carissimi per i danni da chemio e radio come visto sopra, visite, degenze, l’impegno e il tempo dei famigliari che si devono dedicare al malato spesso debilitato o handicappato gravemente dalle cure.
Inoltre sappiamo che il mieloma, come in genre i tumori del sangue, tende a recidivare facilmente ed allora le cure iniziano da capo raddoppiando ovviamente i costi......
Insomma le cure ci costano centinaia di migliaia di euro...
LA CURA DI BELLA COSTEREBBE ANCHE MENO!!
Non tutti sanno che inoltre la cura Di Bella, se erogata direttamente dal sistema sanitario, costerebbe alla comunità molot meno.
La terpia mensile di SOMATOSTAINA, a 6 mg per notte, CHE COSTA AL MALATO LA BELLEZZA DI 1.400 Euro, costerebbe a noi cittadini 191 euro, al costo concesso alle nostro sitema sanitario.
Per cui si deduce che al fine del risparmio per la comunità, i costi sarebbero nettamente inferiori.
Fenretinide, analogo della Vit. A
LE BEFFE DEL SISTEMA SANITARIOVi sono poi alcuni particolari del sistema sanitario che sanno di beffa: i cittadini pagano farmaci come la Fenretinide usato da Veronesi che costa la bellezza di 300 dollari.
Ma la fenretinidie non è nient'altro che un analogo del derivato della vitamina A e appartenente alla classe dei retinoidi.Ma i retinoidi sono usati nel MDB da più di cinquant’anni!!!
Solamente che i retinoidi li pagheremmo 57 euro, con l'aggravante che la Fenretinide nelle pazienti ormonorecettive aumenta anche il rischio di insorgenza del tumore all'utero….potenza delle ricerche scientifiche…
CONCLUDENDO
In conclusione le Asl,quando il paziente guarisce o migliora col MDB, e qui raggiungiamo il colmo
Retinoidi e Melatonina
dell’illogicità, richiedono come usurai al paziente le spese dei farmaci MDB che li hanno, carte alla mano, GUARITI a costo minore!!!!! Mentre il malato, a rigor di logica, se non avesse già queste belle gatte da pelare, dovrebbe chiedere il risarcimento per i danni subiti per le cure inutili a cui sono sottoposti inizialmente…ecco forse i giornali dovrebbero far chiarezza ai lettori anche con questo genere di indagini e porsi altri interrogativi…ma si sa di Gioia Locati ce n'è una.....