Rimmel. Folto e nero rimmel, su e giù a ritmo regolare. Le palpebre svelano due grandi occhi verdi e abbondante ombretto color cielo delle sei, sei e mezza. Siamo le uniche due a viaggiare “non accompagnate” su questo piccolo autobus diretto ad Alba, o meglio, le uniche a preferire la silenziosa compagnia della carta. Una fortuita vicinanza ci rende intime pur non conoscendosi, tant’è che le chiederò, a meta raggiunta, cosa sta leggendo. “É una raccolta di lettere d’amore. Un libro che mi rappresenta poco, a dire il vero. L’ha trovato un’amica in un book crossing e mi ha pensata.” Eppure io la trovo balenante, la somiglianza. Lo tiene a mani congiunte poco lontano dal volto e gli dedica sguardo perseverante, a tratti affaticato. Lui, un libercolo poco più grande del palmo della sua mano, è denso di parole. Lei non è alta, ma molto affascinante. I capelli, lunghi e corvini, scendono folti sul cappotto in panno lungo, bordato in similpelliccia. La frangia, corta e regolare, le incornicia il volto con precisione e un leggero frisé, percettibile appena in controluce, le dona note di freschezza. Le mani curate e le unghie finemente laccate. Infine il rossetto, opaco e vermiglio, che non manca di ritoccare dopo aver messo in borsa il compagno di viaggio.
Si alza, con un battito di labbra.
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