Ascolto attivo
Provo a scriverti, ma mi riesce difficile. Perché è difficile parlare a chi non ascolta. A chi è già pieno di discorsi. Forse per farmi ascoltare dovrei prima chiederti di ascoltarti.
Serve silenzio, per ascoltare.
E se ti ascolti, cosa senti, cosa dicono le voci dentro di te? Hai fatto quello che volevi? Un po’ di pace l’hai trovata o continui a inseguirla? Hai fatto quello che dovevi? Chi ti dice cosa devi fare, a chi dai retta?
Serve responsabilità, per ascoltare.
Chiamami un giorno se avrai voglia di accogliere cose nuove. Cose che sai, ma anche cose che non sai.
Serve spazio, per ascoltare.
E cerca anche essere forte perché, per quanto cerchi l’opposto, trovo solo parole non facili. Per ora le custodisco io. Non continuerò a provare a parlarti per farle finire nel pozzo infinito di un cuore sordo di paura.
Serve coraggio, per ascoltare.
E se vorrai guardarmi davvero, se avrai voglia di vedere le cose e non solo di raccontartele o di fartele raccontare, sai che mi troverai ad aspettarti.
Servono occhi aperti, e grandi, per ascoltare.
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