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Lettera Aperta a Casaleggio

Creato il 24 novembre 2014 da Pedroelrey

Ho letto con atten­zione ed inte­resse i diversi capi­toli di “Press Obi­tuary” pub­bli­cati a par­tire da set­tem­bre sul blog di Beppe Grillo fir­mati da Gian­ro­berto Casa­leg­gio. Al di là del mes­sag­gio poli­tico — aspetto nel quale non voglio entrare, limi­tan­domi solo alla sfera pro­fes­sio­nale della que­stione — alcune considerazioni.

In ordine cro­no­lo­gico di pub­bli­ca­zione degli articoli:

  • Press obi­tuary/1 Pub­bli­cità - Si tratta di dati molto spesso vec­chi. Ad esem­pio il gra­fico sulla pub­bli­cità è stato pub­bli­cato oltre due anni fa; non a caso il trend che viene mostrato si ferma al 2010, esi­stono dati più attuali sul feno­meno . Sem­pre in quell’articolo si fa rife­ri­mento ai finan­zia­menti pub­blici scri­vendo che “fa rife­ri­mento al mer­cato ame­ri­cano dove i gior­nali non sono finan­ziati dallo Stato con con­tri­buti diretti e indi­retti”. Si tratta di un’affermazione che non cor­ri­sponde al vero come [di]mostra la tabella del Reu­ters Insti­tute for the Study of Journalism.
  • Press obituary/2 Estin­zione — Viene mostrata una mappa della pre­sunta estin­zione degli stessi. Anche in que­sto caso i dati sono vec­chi e risal­gono ad oltre cin­que anni fa. Non a caso la mappa pre­vede l’estinzione dei quo­ti­diani USA nel 2017 [tra meno di tre anni] cosa che comun­que la si veda mi appare, per­lo­meno, non realistica.
  • Press obituary/3 Ice­berg Ita­lia - Nel terzo arti­colo viene fatto un elenco dell’estinzione dei gior­nali che parte addi­rit­tura dal 2015 con­tra­ria­mente alle pre­vi­sioni effet­tuate nell’articolo pre­ce­dente. Il caso vuole, diciamo, che di 4 testate citate come pros­sime all’estinzione effet­ti­va­mente una è pros­sima alla chiu­sura. Che que­sto avvenga per volontà poli­tica, a pre­scin­dere da conti dei gior­nali, è un aspetto che credo sia impor­tante tenere in con­si­de­ra­zione. Inol­tre nella lista ven­gono inse­riti quo­ti­diani che non rice­vono con­tri­buti pub­blici [come si desume dal link da voi stessi inse­rito] e che fran­ca­mente indi­care come pros­simi all’estinzione in tali tempi mi pare dav­vero azzardato.
  • Press obi­tuary/4 Pure Player 2013 - Nel quarto arti­colo, sui pure players, pur rin­gra­ziando per l’attenzione dedi­cata a Data­Me­dia­Hub, fatico a capirne il senso [in qs caso anche dal punto di vista poli­tico]. Infatti si tratta di testate che non godono, come noto, di alcun soste­gno pub­blico e la cui com­parsa dovrebbe essere salu­tata con pia­cere da chi, come par­rebbe essere il suo caso, guarda al nuovo, alla Rete, come medium di sviluppo.
  • Press obi­tuary/5 I gruppi edi­to­riali - Nel quinto arti­colo, su crollo in borsa prin­ci­pali edi­tori,  si cita il rap­porto FIEG come fonte dei dati. Ho riguar­dato con atten­zione il pre citato rap­porto senza tro­vare dati sull’andamento bor­si­stico dei titoli degli edi­tori. Credo, inol­tre, che con­si­de­rare l’andamento bor­si­stico come indi­ca­tore sia abba­stanza fuor­viante poi­ché sog­getto a fat­tori di spe­cu­la­zioni [e di gio­chi di cor­date interne/esterne agli edi­tori]. Ad esem­pio il 19 novem­bre tutti i titoli del com­parto hanno avuto un’impennata “anomala”.
  • Press obi­tuary/6 Robo­tic jour­na­lism - Nel sesto, ed ultimo arti­colo, si parla di robo­tic jour­na­lism indi­can­dolo come causa della fine dei gior­nali. Mi pare che si fac­cia una certa con­fu­sione tra gior­nali e gior­na­li­sti. Infatti, ammesso e non con­cesso che sia dav­vero così, il pro­blema sarebbe per i gior­na­li­sti non per i gior­nali che anzi, even­tual­mente, ne bene­fi­ce­reb­bero con un dra­stico abbat­ti­mento dei costi.

Gli auguri mor­tali ven­gono da lon­tano, già Jean Bau­dril­lard nel suoRequiem for the Mediadel 1972 si sca­gliava con­tro il sistema mass­me­dia­tico uni­la­te­rale e ver­ti­cale. Nel 2005 faceva seguito Bruce Ster­ling, uno degli autori più influenti del cyber­punk, conDead Media Mani­fe­sto”: una guida per i pale­on­to­logi dei media che ne pre­ve­deva il collasso.

La tec­no­lo­gia che cam­bierà il gior­na­li­smo si chiama con­te­nuto, aper­tura, tra­spa­renza e condivisione.

Vedo che in tutti gli arti­coli pub­bli­cati si parla di uno stu­dio su press obi­tuary di pros­sima pub­bli­ca­zione. Credo che di cose che non vanno bene nel mondo dei gior­nali ce ne siano dav­vero parec­chie, se volesse il con­tri­buto di Data­Me­dia­Hub per lo stu­dio saremmo dispo­ni­bili, pur­chè si parli dav­vero dei difetti dell’informazione in ter­mini di strut­tura di costi, di pro­cesso d’informazione e di gestione e, pos­si­bil­mente, si indi­chino delle pos­si­bili solu­zioni come, tra i tanti pro­viamo a fare, anche, da que­sti spazi.

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