Gentile Signora Miriano,
lasci che la ringrazi per il suo prezioso intervento contro le nozze gay e, di conseguenza, anche contro le persone omosessuali e i loro diritti. Fa sempre piacere conoscere bene chi si oppone a dare diritti ad altri esseri umani adducendo una presunta superiorità morale e tirando in ballo, ogni volta, il bene dei bambini. Come se noi fossimo dei mostri che vogliono rapire bambini o metterli al mondo per farli soffrire. Lasci che la ringrazi anche per la gentilezza, la bontà e la pietà con cui tratta le persone omosessuali, in particolare lasci che la ringrazi per questa frase: “Quindi di cosa facciano gli omosessuali nel privato non ci occupiamo proprio”. Grazie, grazie signora Miriano, anche noi, le assicuro, non ci occuperemo di quello che voi eterosessuali fate nel vostro privato. Le dirò di più, a noi il vostro sbandierare continuamente la vostra eterosessualità piace. Ci piace quando vediamo un uomo e una donna scambiarsi affetto, baci, coccole, quando vediamo papà e mamme giocare con i propri figli e le proprie figlie, quando vi sposate. Ci piace molto meno quando ci sbattete in faccia che il diritto, perché di questo si tratta, al matrimonio lo dovete avere solo voi tirando in ballo teorie risibili sul bene dei bambini. Ancora meno ci piace quando volete far passare le famiglie eterosessuali come le uniche degne di fare figli. Anche e soprattutto perché, dati alla mano, le violenze su donne e bambini avvengono proprio all’interno della famiglia.
La ringrazio anche per la sua non tanto velata critica ai Gay Pride. Le ricordo però che Adamo ed Eva, Dio li fece nudi. E che nasciamo nudi. E che forse, le nostre anime, sono nude. Inoltre vorrei ricordarle che ai Gay Pride partecipano moltissime persone eterosessuali e che diventa davvero difficile capire a quale orientamento sessuale appartengano i nudi e i vestiti. Capisco che a molti ferventi cattolici piaccia etichettare le persone, ma la sessualità, così come tutto il resto, non è una linea retta. Non lo dico io, lo diceva Alfred Kinsey. Le faccio comunque una proposta. Venga a un Gay Pride. Indossi un bel Boa colorato, signora Miriano, la vedo sempre così emaciata nelle foto, un po’ di colore e allegria le farebbe bene. Porti anche Babbo che sono sicuro, alla fine, si divertirà pure lui.
Vorrei chiederle, a questo punto, una delucidazione in merito a una frase che proprio non ho capito: “tra due uomini o due donne non può comunque esserci una mamma”. Comprendo che due uomini possano essere padri e non madri (anche se non le nego che muoio dalla voglia di farmi chiamare mamma!) ma le mie (molte) amiche lesbiche che hanno figli e figlie, in Italia e all’estero, si considerano, guardi un po’, madri. Tutte e due, eh? Sia quella biologica che quella acquisita. Anche se per legge solo la mamma biologica è mamma ufficiale, ma noi non ci formalizziamo troppo. A noi piace pensare che un bambino o una bambina abbiano bisogno di amore, affetto e attenzioni. Di qualcuno che insegni loro l’amore per la vita, l’educazione, il rispetto per tutte le forme viventi. Non solo a noi, a dire il vero, visto che tutti gli studi a disposizione, comprese le ricerche, dimostrano che non c’è nessuna differenza nelle problematiche che affrontano i figli delle coppie eterosessuali rispetto a quelli che affrontano i figli delle coppie omosessuali. Sì, lo so che in giro c’è quella ricerca che dice che le cose non stanno proprio così, l’ha fatta un tale, come si chiama? Mark Regnerus. Peccato che la metodologia seguita da questo individuo sia del tutto sballata e che il risultato sia estremamente discutibile, aggiungiamo anche che la ricerca è stata finanziata dall’estrema destra e dalle lobby cattoliche e direi che il gioco è fatto (ma se vuole di questo possiamo continuare a parlare, posso fornirle molto materiale in proposito).
Tornando al suo esilarante articolo contro le persone omosessuali vorrei ancora ringraziarla per la gentilezza con cui tratta il tema vacanze. Non conosco le sue abitudini, io vado spesso in campeggio (no, non in quelli nudisti). Ora però la mia paura è di incontrarla perché, mi perdoni, sono una persona estremamente riservata e il suo invito (“e quindi se ci capiterà di averne uno vicino, che ne so, al lavoro o in vacanza, cercheremo, se lui o lei vuole, di farci amicizia”) mi imbarazza un po’. Scusi signora Miriano, non è che non voglio essere suo amico è che le donne sottomesse a me fanno un po’ impressione.
Rimango davvero colpito, inoltre, dal parallelo: ammazzare, rubare, parcheggiare sulle strisce pedonali, matrimonio omosessuale. Dico davvero, le faccio i miei più sentiti complimenti, io neppure in uno dei peggiori gialli ho mai letto cose del genere. Lei parla di condizione minima sostenendo che sia quella di avere un papà e una mamma per un bambino dimenticando, però, che ci sono già bimbe e bimbi con due mamme, due papà, un papà o una mamma sola perché, non dimentichiamocelo, esistono anche figlie e figli di single. Una cosa è certa. A un bambino una famiglia andrebbe data. Magari non una di quelle che ti fa crescere nel senso di colpa o con l’idea che, in quanto donna, tu debba essere a disposizione del maschio sempre e comunque. Magari non una di quelle che ti ripudia se scopre che sei omosessuale. Magari non una di quelle in cui si abusa dei minori e li si tratta come oggetti.
E, mi perdoni, quella della condizione minima è davvero una grande sciocchezza. La condizione minima, gentile Signora Miriano, è data dal rispetto verso l’essere umano che ha la fortuna di aiutare a crescere.
Io non so il Babbo, Signora Miriano, ma se lei si fidanzasse con una signora sarei felice per lei.
Ora, giusto per essere un pochino ripetitivi, vorrei farle notare, dopo aver letto un’altra delle sue esilaranti frasi (“A noi dispiace tanto se le persone dello stesso sesso che si vogliono bene non possono avere bambini, e rispettiamo e capiamo la loro tristezza”) la invito a non essere triste per noi. Noi i figli, se li vogliamo, signora Miriano, li facciamo proprio come li fate voi eterosessuali. Se vuole le spiego anche come ma alla sua età credo che un minimo di educazione sessuale la conosca. Mi sembra invece che lei non conosca per niente l’educazione sentimentale e mi sembra che non comprenda, o che non voglia comprendere, che il suo status di cattolica eterosessuale non la trasforma automaticamente in una persona migliore.
Non si offenda Signora Miriano, come forse saprà nella mia casa è proibito parlare male delle persone, o almeno ci provo, a non farlo. A meno che non ci sia un compagno, che so, che si sporge troppo dalla finestra, o che attraversa la strada con gli occhi sull’iPod mentre passa un motorino. In quel caso, visto che rischia di farsi male, potete dirgli qualcosa, direttamente a lui, e possibilmente senza frantumarvi nessun osso. Però lei mi ricorda un po’ quel personaggio di Biancaneve. Quella che a un certo punto si traveste da gentile vecchina e poi rifila a Biancaneve una bella mela avvelenata. Ecco è questo che traspira dalle sue parole falsamente buoniste, un vago sapore di arsenico.
Ma stia tranquilla, Signora Miriano, io, nel mio cuore, non ho mai avuto troppa simpatia per Biancaneve. Sempre così arrendevole e sottomessa. Mi sta molto più simpatica la strega.
Marino Buzzi
L’articolo di Costanza Miriano lo trovate QUI