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Lettera aperta a Lilli Gruber

Creato il 19 ottobre 2012 da Filelleni

Cara Lilli,

sono un’archeologa e, quando mi è possibile, sono anche un’affezionata spettatrice del tuo programma serale, Otto e mezzo. Intelligente e ben condotto …

Lettera aperta a Lilli Gruber
Ho un pessimo rapporto con la tivù e la tua è una delle rare trasmissioni che, per mezz’ora, riesce a catturare la mia attenzione.

Stasera la puntata si intitolava “Salvare Pompei per salvare l’Italia”… Capirai, mi sono incollata al  video! Gli ospiti erano Ilaria Borletti Buitoni (presidente del Fondo Ambiente Italiano); Pierfrancesco Favino (attore che fa da testimonial per il FAI e l’economista Luigi Zingales (Robert C. McCormack professor of Entrepreneurship and Finance alla University of Chicago Booth School of Business).

Si è parlato dei crolli di Pompei, del problema dei fondi ministeriali, di valorizzazione, di

Lettera aperta a Lilli Gruber
gestione e  di tutela dei beni culturali; si è discusso di “cultura con la quale non si mangia”; di modelli e di partecipazione e di intervento: se solo pubblico, se privato, se pubblico e privato; di filiera e di ritorno economico dei beni culturali; dell’agenda del governo Monti e di beni culturali (disastrosa … consentimi di dissentire da quanto è stato detto in trasmissione… Basta dare un’occhiata all’odierno e provocatorio articolo di Andrea Carandini sul Corriere della Sera: “L’Italia sta crollando: i tagli alla cultura che cancellano la storia. A questo punto meglio eliminare il Ministero”).

Il consueto Punto di Paolo Pagliaro, prendendo le mosse dal New Deal voluto da F.D. Roosvelt dopo la crisi del 1929, si è in gran parte tradotto in una sorta di pubblicità/progresso a favore dello stesso FAI. Nella seconda parte della trasmissione l’accento si è spostato soprattutto sul problema dei fondi erogati dal Ministero  al FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo). A lungo si è protratto il duello tra  Favino e Zingales: favorevole all’esistenza dei contributi il

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 primo, del tutto contrario il secondo.

Assordante, cara Lilli, il silenzio dei tecnici … Ma come, si parla dei crolli di Pompei, dello stato di rovina in cui versa il nostro patrimonio dei Beni Culturali, della scarsezza dei finanziamenti e non si intervista (non dico invitare per carità!….ma almeno raggiungere per telefono) nemmeno un addetto ai lavori? Senza nulla togliere ai tuoi prestigiosi ospiti perché non pensare di coinvolgere in un tal genere di discussione sui Beni culturali, accanto ad un attore, alla Presidente del FAI ed ad un economista che si occupa di tutt’altro e che vive e lavora negli Stati Uniti, magari anche un qualche nostrano addetto ai lavori? Magari un archeologo?

Con  immutata stima per la trasmissione che conduci

cari saluti,

Elle



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