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Lettera aperta ad una Compagnia low cost

Creato il 28 settembre 2011 da Traveltotaste

Lettera aperta ad una Compagnia low cost

Cara Wind Jet,

mi trovo qui a scriverti perché di recente ho preso un tuo volo da Palermo a Torino. Sappi che viaggio spesso, per lavoro e per piacere, e che cerco di non utilizzare compagnie low cost perché non mi piace la politica che alcuni vettori utilizzano.

A volte però, lo ammetto, mi lascio tentare da un volo un po’ più conveniente per poi puntualmente pentirmene. Non mi fraintendere, capisco l’opportunità che offrite ma non sono più una diciottenne appena diplomata e non ho più voglia di essere trattata come fossi parte di una mandria in nome dello spendere poco, che poi così poco non lo è mai.

Sei una Compagnia nata nel 2003, questo lo so, e proprio perché sei giovane ci si aspetterebbe un certo comportamento da parte tua.

Innanzitutto, vorrei capire come mai gli addetti al check in non controllino il numero ed il peso dei bagagli a mano. Non credo sia stato un caso, visto che è successo sia all’andata che al ritorno. Se io ed il mio compagno di viaggio, per viaggiare leggeri e non dover aspettare il bagaglio all’arrivo, abbiamo un cabin luggage in due del peso complessivo di otto chili, perché la signora davanti a me può portare a bordo tre grossi borsoni?

Il problema, ovviamente, non è nei confronti della passeggera che, per quanto mi riguarda, si può muovere anche con un container al seguito ma il fatto è che come lei viaggiavano quasi tutti. Perciò nel momento in cui io ho messo piede sull’aereo la mia piccola trolley è stata presa e messa nella stiva, perché le bagagliere, con nemmeno metà dei passeggeri a bordo, erano già completamente piene. Gli italiani, si sa, sono un popolo di furbetti ma non sarebbe compito vostro far rispettare le regole?

Superato questo momento piuttosto fastidioso, visto che ho dovuto aprire la valigia per togliere in fretta pc e fotocamera, mi sono seduta al mio posto ed il sedile, sorpresa, era completamente distrutto, problema diffuso lungo tutto il velivolo. La poltrona era completamente sfondata e con il tessuto strappato, i braccioli erano ciondolanti e rattoppati malamente con nastro americano, la cui usura forniva un’idea temporale della riparazione. Quando poi mi sono sentita chiedere dall’assistente di volo di mettere lo schienale in posizione verticale, non ho potuto far altro che rispondere con uno sconsolato ‘magari’, visto che era rotto e pendeva da un lato. Ma non è una regola base della sicurezza quella di tenere schienale verticale e braccioli in posizione corretta?

La vostra Compagnia afferma che:’Per sostenere lo sviluppo della propria rete Wind Jet ha investito e aggiornato costantemente i propri processi industriali a partire dalla manutenzione tecnica stipulando un contratto con Lufthansa Technik, il maggiore fornitore mondiale di servizi aeronautici MRO ( Maintenance, Repair e Overhaul), che fornisce il supporto tecnico di base, la fornitura di componenti e la gestione delle parti di ricambio dell’intera flotta . Alla manutenzione di linea provvede la stessa Wind Jet attraverso una divisione certificata dalle autorità nazionali ed internazionali di aviazione civile’ ma siamo davvero certi che la manutenzione venga effettuata con perizia e secondo le normative europee?

Infine, non voglio entrare in merito agli incidenti a vostro carico, documentati sul web, ma credo che l’incuria dimostrata verso gli interni dei velivoli sia non solo vergognosa ma segno della politica Aziendale.



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