Signor Presidente Monti,
lei è stato chiamato,a Novembre dell'anno passato,dal Presidente Napolitano per formare un governo tecnico.Nel suo discorso alle camere, aveva promesso rigore ed equità alla manovra. Allora, Presidente, perché non lo ha fatto? Perché non ha fatto quello che serviva al Paese? Come può pensare che una manovra, di sole tasse, possa creare sviluppo?
I Cittadini hanno avuto molta fiducia in Lei. Direi troppa. Lei aveva il dovere di farci uscire da questa situazione difficile, di risanare i conti, senza però toccare le fasce più deboli. Lei lo poteva e lo doveva fare. E se lo avesse fatto, avrebbe mostrato discontinuità rispetto al vecchio governo che finalmente ci eravamo tolti di torno. Lei poteva combattere l'evasione fiscale attraverso accordi con la svizzera e altri paradisi fiscali al fine di tassare i patrimoni. Lei, Presidente, poteva ridurre i costi della Politica, non solo rinunciando allo stipendio da presidente del consiglio e da Ministro,ma eliminando gli sprechi della Politica. I vitalizi, le provincie, le auto blu, la riduzione del numero di consiglieri regionali. Lei tutto questo non l'ha fatto. Presidente Monti, lei poteva tassare i beni della chiesa, far pagare l'ICI alla chiesa. Reintrodurre l'ICI si, ma per le ville, i castelli. Invece cosa ha fatto, Presidente Monti? Ha fatto pagare sempre gli stessi. Pensionati, lavoratori, fasce medio-basse. Lei poteva fare una manovra equa,che guardava alla giustizia sociale. Lei le cose che servivano per risanare i conti e allo stesso tempo garantire giustizia sociale non le ha fatte. Ormai è troppo tardi. Non glielo dice Vendola o Di Pietro. Glielo dice uno studente, di 15 anni, che è indignato. Uno studente di 15 anni che da grande vuole essere al servizio dei cittadini. E' strano, per uno della mia età, per un giovane di oggi, ma è così. Spero lei stia finendo di leggere questa mia lettera, e pensi alle lacrime che i pensionati verseranno quando non riusciranno più a campare, e non alle lacrime di una Ministra che di soldi ne guadagna troppi. Mario Riberi
fonte: http://ilblogdimarioriberi.blogspot.com/
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