Caro Ministro Passera,
L'Italia sta attraversando una crisi difficile dovuta a decenni di corruzione e clientelismo.
In questo momento non si può stimolare la crescita con un aumento della spesa perché non ci sono risorse, allora si tenta l'unica strada percorribile, rimuovendo gli ostacoli all'apertura di imprese o professioni.
Non abbiamo pregiudizi contro le liberalizzazioni, ma vorremmo fossero fatte bene.
Per competere i concorrenti dovrebbero avere regole chiare e uguali per tutti.
Vista l'esperienza del passato andrebbero tutelati i soggetti deboli del settore trasporti, cioè i lavoratori e gli utenti del servizio universale, altrimenti si corre il rischio che faccia profitti non chi offre il servizio con il miglior rapporto qualità-prezzo, ma chi sfrutta di più dipendenti e clienti.
Già si vedono i primi risultati di questa strategia:
- Riduzione dei servizi a basso costo (regionali, intercity e treni notte), dirottando risorse e utenti sul servizio più redditizio dell'alta velocità.
- Infine con la revoca del contratto di settore si lasciano libere le nuove imprese ferroviarie di applicare il contratto che più gli conviene, ponendo i presupposti per una gara a chi sfrutta di più il lavoratore.
Le chiediamo di chiarire il suo conflitto d'interesse con NTV, con cui lavorava fino a poche settimane fa per conto di Intesa San Paolo, loro principale azionista.
Come cittadini le chiediamo quali vantaggi si possano avere, lasciando ai privati la parte redditizia e all'azienda pubblica, cioè Ferrovie dello Stato, i servizi di utilità sociale in perdita.
In attesa di un suo cortese riscontro porgiamo un cordiale saluto.
I ferrovieri