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Lettera d’amore: In nome della dignità

Creato il 05 dicembre 2011 da Cultura Salentina

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di Luca Portaluri

Ti amo, M.F.D., ti amo visceralmente, sì, ti amo quando vedo o so di tue colleghe donne derise, umiliate, picchiate dai loro compagni, mariti, fidanzati; donne che non hanno la forza di lasciarli immediatamente e definitivamente, accampando la scusa della presenza di figli, quando ci sono (come se essi stessi non possano vivere meglio con due genitori separati, e liberi, piuttosto che con una famiglia fintamente unita), donne che talvolta sembrano godere della loro sofferenza in una sorta di masochismo sentimentale, prerogativa, questa sì, quasi esclusivamente femminile, me lo concedi, no?

Ti amo, M.F.D.,e il mio amore si rafforza tutte le volte che ascolto politici e faccendieri di ogni risma e colore cambiare bandiera ideologica (a seconda del vento) come stessero cambiando le mutande giornaliere, più puliti e profumati esteriormente, forse, ma più sporchi, opachi e putridi dentro, sicuramente: li ascolto e ti abbraccio, amore mio; li seguo, leggo le loro interviste, i loro proclami di una volta e quelli attuali e ti stringo ancora più forte, cara, sperando che tu senta il mio calore.

Ti amo, ti bramo ardentemente e desidero che tu lo sappia questo, e che nei momenti in cui ti senti sola e malinconica (mi sa che succede spesso,ultimamente,no?) tu sia consapevole di certi miei sentimenti, mai sopiti; ti amo poi quando vedo tue simili giovani donne, belle come te, piu’ affascinanti, perdonami,  più sfacciate, capiscimi, di te, prostituirsi, felici di farlo, per un posto striminzito sul balcone fiorito della tv italiana, a mo’ di geranio immobile e destinato ad appassire inesorabilmente; sai, spesso ripenso a quello che mi dicesti quando ci conoscemmo, una massima di B. Franklin se non sbaglio, me lo dicesti a guisa di avvertimento perché non lo scordassi mai, se avessi voluto continuare a frequentarti: “chi rinuncia alla libertà per raggiungere una sicurezza temporale, non merita ne’ la libertà ne’ la sicurezza“.

Ripensarla, la citazione, mi addolcisce i respiri. So anche che il mio amore per te non è stato un colpo di fulmine, anche se aveva tutti i crismi per esserlo: io,incerto sul mio futuro, come lo sono tutt’ora, ragazzo normale, mediamente intelligente, tu una vip senza macchia, formosa, decantata, ipercelebrata, osannata; invece il mio per te è stato un affetto ponderato, ragionato, sì, sembra una contraddizione in termini, ma è così: work in progress del cuore in un crescendo rossiniano di passione e partecipazione emotiva, “sturm und drang” dell’anima.

Senza smancerie adolescenziali. Certo, non sono un amante perfetto, anzi, ho tanti difetti, e di bugie te ne ho dette tantissime, ma queste son niente in confronto agli stupri quotidiani che devi subire da tanta gente, io a (ri)scoprirmi impotente e incapace di rimediare. Ho avuto momenti di debolezza, delle occasioni per tradirti, sono stato ad un passo dal crollo, mentale, più che fisico: ho resistito; ho camminato lungo una sottile linea divisoria, senza colore, quasi trasparente, e mi son chiesto se oltrepassandola poi avessi avuto problemi nel ritornare al mio stato morale attuale, ho temuto per questo: ho resistito. Si, mi son innamorato di te resistendo. Più resistevo, più diventavo consapevole dell’intensità del mio sentimento, tanto umile quanto potente.

E più diventavo consapevole di ciò, più resistevo. Il più bel circolo vizioso della mia vita. D’altra parte sono orgoglioso che tu mi stia accanto nei momenti in cui provo pena per me stesso, rari, ma esistono, la tua presenza vivace e sempre giovane mi parla di arcobaleni perenni, oltre le piogge di certi brutti pensieri, mi insegna a non accettare nessuna definitiva sconfitta. Solo non riesco a spiegarmi la totale assenza di gelosia nei tuoi confronti, cioè oltre al fatto che non dai adito a dicerie malevole, spesso mi ritrovo addirittura a sognare che possano possederti anche altri uomini e donne:pensi che sia scabroso al giorno d’oggi? O troppo trasgressivo per il pensiero comune? Io non lo penso, anzi ti dirò che son sicuro che toccandoti con mano il tuo volto arcigno, dai lineamenti cosi fieri e giocosi, nessuno riuscirebbe più ad evitare di desiderarti. Forse in questa lettera te l’ho ripetuto mielosamente troppe volte, ma ancora adesso ti amo, Mia Fottutissima Dignità!


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