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Lettera dalla Valle d’Aosta… 2

Creato il 19 settembre 2011 da Patuasia

Oggigiorno nei valdostani si nota una certa erosione del carattere e della fortuna. La placida spensieratezza dei privilegiati isolani sembra svanita. Nella sonnolenza montanara si percepisce un’irrequieta agitazione. Così non si può più andare avanti, sentenziano i politicanti. Bisogna cambiare strada. Dopotutto si fa presto a scendere giù nella classifica. Una crisi improvvisa, qualche riforma istituzionale o un giravolta della storia e subito le vacche grasse dimagriscono. Allora il vicino di casa comincia ad avere una brutta faccia, soprattutto se viene da fuori. Quando le casse si svuotano, dato che con la globalizzazione la concorrenza è spietata, si rispolvera l’identità etnica e culturale. Tuttavia il particolarismo, senza i munifici trasferimenti statali, è solo fumo senza arrosto. Lo scenario è cambiato e bisogna aggiornarsi. Quindi si presenta la paura del nuovo. Si vedono nemici dappertutto. Si tira a campare, ma è sempre più dura. Qualcosa manca e nelle teste vuote cresce la confusione. Meglio stare dalla parte dei signori al comando, sussurra tra i denti il contadino, anche se sono dei malfattori. Di questi tempi si deve pur sopravvivere. (fine seconda parte)


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