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Lettera dalla Valle d’Aosta… 4

Creato il 21 settembre 2011 da Patuasia

Sennonché quassù, nelle valli del profondo Nord, ora che tutti blaterano di questione settentrionale, al di là dell’ordinaria amministrazione della partitocrazia, sta accadendo qualcosa di più inquietante per l’avvenire. Il laboratorio politico delle Alpi è in grande fermento. Dalla Svizzera dei minareti ai pantaloni in cuoio della Carinzia, da Aosta a Trieste, transitando lungo la linea pedemontana dei campanili e dei capannoni delle camicie verdi, è in corso una vera e propria apocalisse culturale, per utilizzare l’espressione di Ernesto De Martino. L’epoca è in putrefazione. Nel cuore della vecchia Europa, la fine di un mondo produce pericolosi miasmi. Secondo le analisi di Aldo Bonomi, nelle aree tristi di montagna, tra l’economia che arranca e la società che si debilita in mezzo c’è il nulla. Ma questo nulla si colora di nero. In un tale contesto attraversato da apatia, rabbia e frustrazione, è riemersa la feccia della reazione. Riaffiorano fantasmi e incubi del passato. Paradossalmente, nella decadenza, stanno insieme risentimento, paure ataviche e desiderio di cambiamento. La direzione di marcia, però, è ancora incerta, anche se non mancano segnali allarmanti: il ritorno delle croci, il recupero del dialetto, ecc. La situazione è grave. Il contagio è arrivato nelle grandi città. (fine quarta parte)


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