Lettera di un minatore
Ho lavorato per venticinque anni nelle miniere. La prima volta che mi sono calato dentro una miniera avevo 18 anni e devo dire che sono meravigliato dai molti commenti che leggo a proposito del lavoro nelle miniere e del prepensionamento. Quello che segue è il mio punto di vista.
Innanzitutto, la lotta che i minatori stanno portando avanti, al momento, non consiste nel chiedere soldi. Vogliono che vengano rispettati gli accordi siglati l'anno scorso tra il Ministero dell'Industria ed i sindacati dei minatori, nei quali accordi si parlava di sovvenzioni fino al 2018. Questo denaro proveniva dalla Comunità europea e non dal governo spagnolo. Sono soldi che non vengono pagati da alcun spagnolo, per aiutarci, diversamente da quello che molte persone pensano, e ci criticano a partire da quello che pensano.
Per quanto riguarda questi soldi, quello che vorrei chiedere, così come vorrebbero chiederlo quasi tutte le famiglie dei minatori, è che fine abbia fatto quella parte del denaro dei Fondi Minerari che si suppone dovesse creare delle industrie alternative dove ci sono i bacini carboniferi, dopo la chiusura delle miniere. Come in molti altri settori, questo denaro è stata gestito dai politici e dai sindacati. Con parte di questi soldi, per esempio, il signor Gabino de Lorenzo, ex-sindaco di Oviedo, ha pagato i nuovi lampioni della sua città, il nuovo Palazzo delle Esposizioni e dei Congressi, e molti altri progetti. La signora Felgeroso, ex-sindaco di Gijon, l'ha speso per il Politecnico ed altri progetti.
Nella Valle di Turon, nel bacino del Caudal, dove vivo, ci sono stati 600 morti nelle miniere (le cifre che si conoscono, dal momento che durante la guerra civile sono stati bruciati gli archivi) dal 1889 al 2006, quando le hanno chiuse. Certo, ci hanno costruito un centro sportivo, che da quando è stato aperto non ha nemmeno i bagni ed è praticamente inutilizzato. Dovunque intorno a noi, ci sono cumuli di macerie, che a poco a poco stanno cercando di ripulire. Ma per la reindustrializzazione, che doveva creare lavoro stabile in modo da non far morire la regione, non hanno fatto praticamente niente.
In secondo luogo, mi sorprende vedere che un sacco di gente sia contraria a questo sussidio, Non volevo dirlo, ma ci sono sussidi ad altri settori come l'allevamento, l'agricoltura, la pesca, e molti altri. Personalmente ne sono felice, preferisco che le sovvenzioni vadano ai lavoratori di questi settori piuttosto che a quei ladri che ci derubano ogni giorno.
Terzo, penso che molti di voi non sappiano che i minatori, dopo la fine della guerra civile, hanno lavorato, per un'ora al giorno, gratis, per molti anni, per ripagare quello che il franchismo aveva distrutto, quando nelle nostre case non c'era abbastanza da mangiare.
Quattro, nel 1962 i minatori cominciarono uno sciopero che si diffuse per tutta la Spagna, nel corso del quale abbiamo ottenuto molti di quei diritti di cui tutti gli spagnoli hanno goduto fino ad ora, e che stanno cercando di strapparci. Nel corso di questo sciopero ci furono molti pestaggi, molte persone finirono in carcere, ed altri vennero deportati in altre province della Spagna, separati dalle loro famiglie, e poterono tornare a casa solo nel 1980.
Cinque. Per quanto riguarda il pensionamento anticipato, è un mito che i minatori possano andare in pensione a 40 anni, e voi parlate di quantità di euro tali come se noi avessimo vinto la lotteria. La realtà è differente, i pagamenti ricevuti dalle persone andate in pensione sono composti da una parte di versamenti supplementari. Noi effettuiamo versamenti per la sicurezza sociale fino al 50%, quindi ogni due anni di lavoro, paghiamo un anno in più di sicurezza sociale, per esempio io ho lavorato in miniera per 25 anni ed ho pagato 37 anni e mezzo di versamenti per la sicurezza sociale, quanti di voi pensano di aver versato allo stesso livello?
Sei. Voi dite che il carbone importato dall'estero è più conveniente di quello spagnolo, non ne sono convinto ma prendendo per vero quel che dite, voi vorreste vederci lavorare come schiavi, come in altri paesi? Io voglio che nessun lavoratore, dovunque nel mondo, sia uno schiavo.
Scrivo questo, perché è realmente accaduto. Ho lavorato insieme a minatori provenienti dalla Repubblica Ceca e dalla Polonia, quando sono venuti nelle Asturie e hanno cominciato a comprare le cose nei negozi erano stupiti perché si potevano comprare la quantità che volevano, e nel loro paese questo non potevano farlo. Durante il primo Natale trascorso con noi, avevano una barra di torrone per mano. Abbiamo chiesto loro come mai e loro ci hanno detto che nel loro paese non potevano permetterselo e i loro salari bastavano appena per vivere, male. Quello che voglio dire è che se non difendiamo i nostri diritti, faremo quella fine.
Sette. per quel che riguarda i blocchi sulle autostrade dirò a quelli che si lamentano del fatto che i minatori hanno reso difficile andare a lavorare o studiare, e poi alcuni dicono che se avranno problemi sul loro posto di lavoro, allora andranno sugli altrui posti di lavoro a "disturbarli". Io dico loro che ogni volta che altri compagni, da altre industrie, sono venuti a chiedere aiuto per difendere il proprio lavoro, noi ci siamo fermati per 24 ore, dando supporto per i lavoratori di qui e per i lavoratori all'estero.
Al tempo degli scioperi dei minatori inglesi, abbiamo scioperato e abbiamo fatto una raccolta di fondi per mandarli loro di modo che potessero sfamare le proprie famiglie. Qualcuno dubita che noi ci uniremmo con qualsiasi lavoratore minacciato? Ma oggi sembra uno sforzo troppo grande persino chiedere aiuto agli altri. Sostenersi l'uno con l'altro è fondamentale, ma quello che facciamo è proprio l'opposto, cosicché quelli che comandano giocano sempre con un vantaggio.
Se tutti i lavoratori spagnoli fossero uniti come i minatori, i governanti di questo paese ci avrebbero pensato a lungo e parecchio, prima di effettuare i tagli che stanno facendo ora. Ve lo posso assicurare. Pensate a chi è che veramente vi impedisce di andare a lavorare o di andare a scuola, con la gente che viene licenziata e con i tagli che si fanno all'istruzione. Le persone che vi impediscono di andare a lavorare e di andare a scuola sono i politici.
Vorrei anche rispondere alle persone che dicono che dovremmo andare a Madrid, alla porta del Ministro e di "lasciare in pace tutti gli altri", sì, ci siamo andati lì, ma la censura nei media ha fatto in modo che non si sapesse. Sono fermamente convinto che un lavoratore che difende i propri diritti non è un terrorista, come ora ci stanno chiamando, perché combattiamo per difendere il benessere delle nostre famiglie. Vi invito tutti a uscire dalle vostre case e a difendere ciò che è vostro. Restare a casa, significa permettere che la fame entri poco a poco nelle vostre vite. Vogliono i nostri e i vostri figli ignoranti come noi, vogliono che vedano i muri delle scuole dall'esterno, non dall'interno, perché un popolo di ignoranti è più facile da governare.
Tenetevi informati. Mettete in dubbio tutto ciò che si vede in televisione, ora abbiamo Internet, i cellulari, si può essere in contatto permanente, organizzarsi, nel modo che si vuole, pacificamente o direttamente sulle barricate, ma organizzarsi! Ponetevi degli obiettivi da raggiungere rapidamente così come il governo si muove rapidamente quando le cose sono a loro favore e loro lo sanno!
Prendete la parola "paura" e la frase "perché? tanto non cambierà nulla" e mettetele fuori dalla vostra mente e prendete il controllo del vostro futuro.
Se c'è qualcosa che non capite in quello che ho scritto o volete farmi delle domande su qualcosa di specifico, se posso, io risponderò con piacere.
Grazie a tutti coloro che ci sostengono da altre province e da altri paesi.
Salud
Juan José Fernandez, Asturias
fonte: http://solfed.org.uk/?q=north-london%2Fletter-from-an-asturias-miner