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Lettera di un pentonese dal fronte (agosto 1943)

Creato il 06 novembre 2011 da Spaziokultura
Stamane ho ricevuto questo commento che ho pensato di pubblicare anche come post perchè racconta del contributo che noi pentonesi abbiamo dato alla nostra nazione. E' molto significativo e toccante. Mi piacerebbe sapere solo chi l'ha inviato.
A proposito dei caduti in guerra, riporto un brano di una delle ultime lettere di un giovane pentonese che non torno' più dalla guerra. Era l'agosto del 1943,Antonio Perricelli, 22anni,carabiniere,si trovava nell'isola di Rodi, teatro come altre isole greche (la piu' nota Cefalonia), della crudele rappresaglia dell'esercito tedesco contro i soldati italiani, abbandonati al loro destino, dopo l'armistizio dell'8settembre 1943.
   ..."sono felice di comunicarvi, che presto tornero', si parla ormai che la guerra e' finita.Stavolta il viaggio sara'breve, perche'tornero con l'aereoplano. Gia' immagino l'arrivo nel mio amato paese,vi vedo ad aspettarmi, vedo i colori della stagione che finisce e la vendemmia che si avvicina .Quest'anno ci sarò anch'io con voi e tu non ti dovrai stancare e fare tutto da sola. Saluta e bacia nostra madre e tutti per me.."

Segui'una breve e drammatica lettera, in cui Antonio diceva..

"le cose non vanno bene, ci sono i tedeschi, ci hanno spostati dalle nostre postazioni..si dice che ci faranno partire, ma di sicuro non per l''Italia, spero di potervi scrivere da dove andrò".

Non scrisse mai, ne si seppe piu'nulla di lui...Rimangono le sue lettere, ormai danneggiate dal tempo e scolorite dalle lacrime di sua madre e delle sue sorelle.
Per non dimenticare la crudeltà' della guerra e l'amore per il proprio paese dei soldati caduti, impegnandoci sempre contro tutte le guerre e per migliorare con le nostre idee ed il nostro operato la nostra Italia.

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