Ricordo che Carlo Malvezzi, da vicesindaco di Cremona, andava fiero dei 700 colloqui privati con i cittadini (uno alla volta suppongo) nel suo ufficio in Comune. In pubblico il neo consigliere regionale ci ha regalato incontri, tavoli e tavolate, commissioni deludenti, almeno secondo politici e tecnici, e si è beccato mille critiche dalla Regione per il Piano di governo del territorio. Spero che almeno legga la presente, che mi premuro di inviargli.
Per ragioni di lavoro mi sposto spesso tra Cremona e Mantova, sulla statale esistente che è praticamente diritta. Nonostante l’attraversamento di alcuni paesi, direi che è anche abbastanza veloce: a seconda della fascia oraria la si percorre tutta in poco più di un’ora.
Si dibatte del progetto di costruzione dell’autostrada, di certo alcuni la ritengono un’opera necessaria, e il Consigliere Regionale Malvezzi è uno di loro. Ma vorrei dirgli che tra le persone che io normalmente frequento, che sono alcune centinaia, non c’è nessuno che condivide. Sono agricoltori, professionisti, agenti di commercio, in generale persone che usano molto la macchina e che danno grande importanza alla mobilità. La maggioranza di essi ritiene che l’autostrada sarebbe un’opera inutile, e tutti la ritengono comunque non prioritaria.
In Lombardia ci sarebbero un mucchio di cose da fare, che potrebbero creare ricchezza e servizi. Ad esempio, potremmo sistemare le scuole, favorire la sopravvivenza delle imprese, affrontare il cambiamento climatico; forse sarebbe utile anche la circonvallazione in alcuni paesi, quali ad esempio Castellucchio, a mio avviso il solo collo di bottiglia su tutta la statale Cremona Mantova esistente.
Inoltre, sappiamo che la pianura Lombarda è già stata oggetto negli anni passati di una cementificazione assurda, e che ha già un agro-sistema fortemente degradato che bisogna migliorare. Sarebbe tempo di una nuova modalità di sviluppo, a basso impatto, che crei lavoro vero. In altri Paesi, quali la Germania, la Danimarca, l’Olanda, lo stanno facendo.
Le chiedo , Consigliere Malvezzi, lei ha mai parlato veramente di questo progetto con le persone del territorio? Ha mai provato a definire una scala di priorità con la gente che qui ci vive? Faccio riferimento ovviamente alle persone vere, non alle lobby che promuovono il progetto, di qualsivoglia colore. Anche io vorrei ascoltare perché ancora si dibatta di un progetto come questo che appartiene al passato, a fronte di flussi di traffico in diminuzione, che tutti i trend confermano anche per il futuro. Vorrei capire quali sono gli interessi in gioco, e quali le alternative.
Sappiamo che la politica sana, quella che opera nell’interesse della gente e non dei gruppi di potere, è sempre alla ricerca di protagonisti. La invito a volersi aprire ad una discussione franca e serena con la società civile, che sono certo porterà nuove prospettive, nell’interesse del territorio in cui viviamo e che amiamo.
Casalmaggiore, 30 luglio 2013
Paolo Segalla
Agronomo