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Lettera di una violinista a Massimo Zedda

Creato il 22 ottobre 2012 da Nonzittitelarte

Lettera di una violinista a Massimo ZeddaE bravo massimino (minuscolo ovviamente) che fa “facileDemagogiaPopulismoGratuito” per conquistare un’applauso. Lo vedrei bene a condurre una trasmissione per mediaset, dove non esiste la cultura ma solo la prevaricazione politica, di chi ha la possibilità di decidere se “vivi o muori”. E bravo! Quanti bla la bla distorti per avere la ragione (se poi è quella dei fessi lo sai solo tu). Facile decidere del destino di un Teatro lirico e fare tanti discorsi che celano invece la vera realtà, cioè “cambiare” la destinazione della cultura, cambiare la mission del Lirico di Cagliari, potendo decidere come un piccolo dittatore, di eliminare gradualmente la musica classica per lasciare spazio “ai giovani” e portare musica leggera (così denominata “contaminazioni”). Bello essere il re? Figo andare alle cene con gli amici e dire frasi del tipo “agli orchestrali bisogna dimezzare lo stipendio del50%“…queste cose però non si dicono in conferenza stampa, giusto? Solo tra pochi amici davanti ad un buon mojito? Mi dispiace che sia stato evidenziato che la Crivellenti è in gravidanza, mi dispiace perchè ovviamente è stato strumentalizzato. La realtà è che abbiamo bisogno (mai come ora), di un sovrintendente presente e se una persona appena assunta dovesse andare in maternità, significherebbe 6 mesi senza gestione, questa è realtà, non razzismo.Vorrei anche precisare che i favori e le assunzioni clientelari non sono mai appartenute alle masse artistiche (orchestra e coro) o alle masse tecniche, piuttosto sempre alle cariche dirigenziali, dove la politica la fa da padrona. E i nostri stipendi sono i più bassi dell’azienda, i nostri! Noi siamo quelli che stanno 11 mesi all’anno sul palcoscenico, noi portiamo avanti l’azienda…che vi piaccia o no, noi abbiamo solo bisogno dello strumento (comprato con i nostri soldi, minimo 10.000 euro), ma un teatro senza masse artistiche e tecniche non è nulla! Facile prendere un applauso raccontando le favole, una realtà distorta a proprio piacere. Poverino, il nostro reuccio senza corona, solo uno scettro passato per politico.

Fai una cosa massimino, ogni tanto vieni a teatro ad ascoltare la grande musica…chissà, magari riusciresti pure a percepire la nostra sensibilità e il nostro impegno. Noi, schiavi della politica, vittime di persone (politiche) senza scrupoli che utilizzano il teatro come un “teatrino” di scambi e favori politici. BASTA! NOI VOGLIAMO FARE MUSICA E VOGLIAMO TRASPARENZA, LASCIA PERDERE TUTTI I TUOI BLA BLA BLA, NON CONVINCI DI SICURO NOI E IL NOSTRO PUBBLICO.
Io, violinista dell’orchestra, 1900 euro al mese, tendinite a tutt’e due le braccia e ai polsi (malattia professionale, visite “pagate” da me e non dal teatro, terapie pagate da me e una vita dedicata all’arte.

E come diceva Il marchese del grillo “perchè io sono io e tu non sei un c….”

Donatella Carta

violinista

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