George Orwell pubblicò il suo “La Fattoria degli Animali” nel 1945, oggi si potrebbe riscriverlo tale e quale, cambiando qualche parola, qualche animale e alcune frasi.
Forse questa volta i protagonisti non sarebbero i maiali, più appropriati potrebbero essere i grilli; così come i suini, guidati dal Vecchio Maggiore e poi da Napoleone, riescono a liberarsi dell’alcolista fattore Jones, il quale non badava che ai suoi interessi, altrettanto fanno i grilli scacciando i vecchi maiali che governavano la fattoria (o almeno ci provano).
Per il resto la storia si ripete esattamente uguale, basta solo modificare gli slogan; nel romanzo originale alle pecore era stato insegnato: “Quattro gambe buono, due gambe cattivo”, magari al posto delle quattro gambe si sostituiscono cinque stelline e la frase si riadatta subito ai tempi in cui viviamo.
Si comincia con un “Tutti gli animali sono uguali”, dove ognuno vale uno, e si finisce sempre con: “alcuni valgono più uno degli altri”.
di Giacomo Dolzani