Magazine Attualità

Lettera sindaco Chioggia a Alfano: il Coisp

Creato il 20 agosto 2015 da Yellowflate @yellowflate

Immigrazione, il Coisp dopo la lettera del Sindaco di Chioggia ad Alfano: "Afferma quello che denunciamo da tempo, con questa pessima gestione del fenomeno si rischiano disordini, i cittadini non ce la fanno più e neanche noi"

"L'efficace, spontanea, sincera ed onesta lettera del Sindaco di Chioggia al Ministro Alfano che lamenta la pessima gestione dei flussi migratori e dell'incontrollabile fenomeno dell'immigrazione, non fa che confermare quello che andiamo denunciando da tempo: restando così le cose la sicurezza è sempre più a rischio, i disordini sono dietro l'angolo, le città sono polveriere pronte ad esplodere, perché i cittadini non ce la fanno più a subire tutto il peso dell'inefficace risposta di uno Stato che abbozza, improvvisa, fingendo che tutto sia tranquillo e sotto controllo e che non stia capitando nulla di straordinario. La gente non ce la fa più a sostenere questa pressione, e neppure le Forze dell'Ordine".

Così Franco Maccari , dopo la vibrata lettera indirizzata al Ministro dell'Interno, Angelino Alfano, dal Sindaco di Chioggia, Giuseppe Casson, che lamenta: "Non è tollerabile che lo Stato sconfessi le sue regole e violi il limite di immigrati nelle comunità locali", e poi avverte: "Non garantisco che la popolazione non si ribelli". Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia,

"Ho sempre fermamente creduto - ha scritto fra l'altro Casson -, che il rispetto delle regole dovesse rappresentare, per ciascun consociato, l'elemento fondante e costitutivo del nostro stare insieme. E vi credo ancor più, se possibile, da quando sono divenuto sindaco, le cui gravose responsabilità diverrebbero insostenibili se non accompagnate da una effettiva e sentita condivisione, nel corpo sociale, dell'irrinunciabile valore rappresentato dal rispetto del principio di legalità e delle direttive generate dalle Istituzioni. E' in nome dei principi sopra espressi che ho fatto miei i criteri di derivazione governativa intesi a distribuire i migranti tra i territori dei diversi comuni: in quelle prescrizioni leggo la precisa volontà di coniugare i principi di necessaria ed umana solidarietà nei riguardi di chi scappa da scenari di guerra e devastazione, con l'altrettanto doverosa attenzione nei riguardi delle realtà chiamate ad accogliere. Chioggia, in ossequio a quei criteri, ha dimostrato piena maturità, gestendo con grande equilibrio - insieme a Caritas e ad altre associazioni di volontariato presenti sul territorio - l'arrivo di migranti nella misura disposta per via governativa: peraltro, la recente sistemazione di circa 50 richiedenti asilo, ha fatto sì che le quote riferite al Comune di Chioggia venissero già abbondantemente superate, con giustificate e condivisibili resistenze della popolazione locale, che tuttora chiede ragione del mancato rispetto, da parte del 'nostro' Stato, dei criteri e dei limiti che lo Stato stesso ha posto come misura della sua azione". "... non è tollerabile - ha scritto più avanti il Primo cittadino - che lo Stato sconfessi le regole che lui stesso ha generato; che violi senza colpo ferire il limite di migranti posto a carico delle comunità locali, che corrisponde - non certo casualmente - alla misura di sostenibilità ed assorbibilità rispetto ad un fenomeno altrimenti destinato ad alimentare conflitti sociali potenzialmente esplosivi e probabilmente incontrollabili.

Egregio Signor Ministro, laddove il Suo Governo dovesse dare seguito all'ipotizzato ed indiscriminato arrivo di migranti a Ca' Bianca di Chioggia, non posso garantire ciò che fino ad oggi ho assicurato, e cioè che - in nome del rispetto delle regole da Voi stessi poste - venisse favorito un approccio maturo, da parte della popolazione, alla questione 'migranti' e soffocata sul nascere ogni forma di strumentalizzazione: credo sarebbe impossibile, anche per chi, come me, ha giurato di osservare lealmente la Costituzione, manifestare fiducia - ed alimentarla nei miei concittadini - in uno Stato addirittura incapace di rispettare le regole che ha generato".

"Se e quando scoppieranno rivolte e proteste e disobbedienze - conclude Maccari -, noi poveri 'cretini' saremo come al solito stritolati fra il dovere di mantenere l'ordine pubblico ed il dovere di tutelare Istituzioni da una parte e cittadini dall'altra, in una dicotomia, un divario che mai e poi mai dovrebbe manifestarsi. Ed intanto penseremo cupamente a quante volte abbiamo detto che sarebbe successo!".

    Lettera sindaco Chioggia a Alfano: il Coisp

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Magazine