TACI, Ermione e non ci scassare. Non ho udito parole umane di scuse ma solo giri per giustificare la tua incapacità ad organizzare una gitarella fuori porta.
ASCOLTA: piove.
Sembravano nuvole sparse e tu dicesti: andiamo su le soglie del bosco a fare un pic nic?
Penso a tutto IO, tu non devi preoccuparti di niente.
Ed ora PIOVE sui pini scagliosi ed irti,sui mirti, sui ginepri. Non hai portato neppure un cestino per raccogliere i frutti di bosco nè un sacchetto di plastica.
Piove sui nostri vestimenti leggeri,sui nostri volti silvani: le nostre mani sono ignude (manco i guanti per raccogliere funghi); le tue sono ignude e gelate, le mie ti darebbero cazzottoni.
La favola bella che oggi m'illuse è svanita.
SENTI? La pioggia aumenta e qui non c'è nessuno, nessun riparo. Sento solo il gracidio della rana che sguazza e i tuoi lamenti.
Par che tu pianga ma godi di piacere nel vedere che sei riuscita a farmi incazzare di brutto, tu scorza virente di zucca.
Il tuo cuore è il nocciolo di una pesca, gli occhi cerulei polle inespressive, i denti mandorle acerbe.
TACI.
Floriana Sciortino