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Letteratura social: tra ascolto e promozione

Creato il 20 ottobre 2013 da Beatriceverga

Preparare l’intervento per il seminario di Running4Business mi sta portando a consultare tantissime risorse, e una di quelle che ultimamente mi hanno colpito di più è l’intervista a Silvia Avallone e Alessandro Piperno comparsa sull’odierno numero de La Lettura, la centesima uscita di un progetto editoriale che amo profondamente.

Due generazioni diverse si sono confrontate, e in un momento di profonda difficoltà del settore non solo dal punto di vista economico, ma anche culturale. Quello che ho potuto notare con l’occhio clinico della ricerca per il seminario è la mancanza di una visione sinergica tra mondo della letteratura e universo social.

Nelle parole di Piperno in particolare è possibile notare una dicotomia profonda tra le valutazione dei due ambiti: il romanzo è solidità, il social è racconto disconnesso. Quello che manca, a mio avviso, è il punto di domanda sulla possibilità di costruire un orizzonte di connessione in tale contesto.

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La scoperta del mondo della piccola editoria è cresciuta in parallelo con il contatto con persone che dalle piattaforme di networking hanno tratto spunti di grande valore, in quanto non le hanno viste unicamente come una vetrina di marketing o di “pontificato culturale”, ma come un luogo di vero e proprio scambio umano.

Non sono d’accordo con Piperno quando usa proprio il verbo “pontificare” parlando di molti scrittori sui social: il talento della scrittura creativa può portare, in contesti così carichi di emozioni complesse, ad abbandonare la condizione di artista e ascoltare, come accade esattamente anche nelle forme di espressione creativa legate al mondo figurativo.

Photo credit Renato Corbetti



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