Assassinante Greg,
qui in convento la giornata è suddivisa in tre fondamentali momenti: l’orazione, lo studio e il lavoro.
L’organizzazione delle mansioni interne è supervisionata dalla Reverenda Madre Jeeza Godnobel, che le mie preghiere le possano scorticare le nocche delle scarne mani.
Madre Jeeza vanta antenate che, durante il Basso Medioevo, più che fare le badesse, si orientavano a badare le porticine del convento dei frati dirimpettai, discreti pifferai.
In questi giorni, sono stata declassata.
Da custode delle chiavi della dispensa a sacrestana.
E’ doloroso il passaggio dai cosciotti d’agnello a quello della manutenzione della chiesa.
Sono stanca di pascolare branchi di candele di cera e la vita monastica comincia a calzarmi un po’ stretta.
Sono diventata oltretutto assai insofferente.
L’altro giorno, per esempio, ho massacrato con un candelabro la petulante cameriera che si occupa del vestiario di tutte le care consorelle. E’ stato un attimo, come recitare un’Ave.
Ma ora, Madre Mara riposa sotto i porri dell’orto.
Mara mai perché sei morta?
Che mi consigli, perfido Greg?
Suor Arcangela Freezer
Scostante Arcangela,
non sono un grande esperto di relazioni monastiche.
Ritengo comunque che sia giunto il momento di dartela a gambe.
Scavalca il muro di cinta. Torna alla vita di tutti i giorni. E cavalca, guardandoti bene dal rimanere incinta. La mia vecchia zia Ramoona aveva il vizio di buttare tutto in ‘esse’.
Magnifica Ramoona.
Usava dire, mettendosi in punta di piedi: ” Anche le badesse, a modo loro, abbisognano di caresse”.
Salutami i voti,
Greg
Questa rubrica è ideata e curata da Carlo Cavalli. Nel caso, prendetevela con lui.