Conturbante Greg,
e se la tua Belinda Lovefax, poetessa di lungo corso,ti dicesse che ti ama sopra ogni cosa, addirittura sopra la poesia, sua vera ragione di vita,come reagiresti tu, splendido Greg, assassino e stupratore, sicario della irrequieta ispirazione?
Questa è stata la notte del grande freddo nella mia veranda. E con i capezzoli, diventati carboncini neri nei cristalli di ghiaccio, ti ho dedicato una disperata poesia.
Leggila nella penombra della tua cella, e fanne un cuscino per i tuoi sogni…
A Greg, Irrequieto Timoniere.
Nella infilzante solitudine
del mio riarso silenzio,
tu mi hai ascoltata,
o Greg Groggy,
Iron carcerato isolato.
Hai spiato con compulsiva insana insistenza
i miei pensieri brancolanti.
E colta la mia vulnerabilità,
ti sei avvicinato
con piccoli passi indiscreti.
Fino a scavare una nicchia
nel mio ventre
greve di assenze.
Irriducibilmente tua,
Belinda
Non cara Belinda piena di lische,
cerca di apprezzare la mia sconfinata sincerità la tua poesia (?) è una schifezza di epica retorica. Vedi di scordartelo: se un giorno tornerò a scavare nicchie, non sarà certo nel tuo ventre greve di assenze. Molto greve, e ciò è grave.
Quando ho aperto la tua missiva, ho emesso un pericoloso sitkriti. Il sitkriti, Belinda da maciullare, è l’emissione del respiro, assai simile al sibilo di un serpente totalmente contrariato. Questo rumore, per cacciartelo nella testina da svitare, si potrebbe riprodurre con un ‘ Shan! shan!’
Un roco bozzolo di lettere prodotto nell’antro della mia bocca, da fiondare nell’onta del tuo pessimo sedere.
Fu Janel Zopkaki l’ultima donna che mi dedicò una poesia. Me la scrisse, nottetempo, sulla canottiera buona per la mattina dopo. Non ricordo quei versi, mentre rammento benissimo il suo verso, stupito e in dissolvenza, mentre le infilavo le presine per la teiera bollente nelle fauci che presentavano ,per altro, già un paio di otturazioni.
Nell’augurarti un oceano di sfortune becche, sogno per te un perenne stato di depressa esasperazione.
Con disistima,
Greg
Questa rubrica è ideata e curata da Carlo Cavalli. Nel caso, prendetevela con lui.