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Lettere al serial killer: senape e tapiri

Creato il 26 gennaio 2014 da Paolo Franchini

Lettere al serial killer: senape e tapiriScriteriato Greg,

mi sono follemente innamorato di Momona Jeefy, una stupenda ragazza che coordina una piccola biblioteca zoofila per tapiri.

Non è che di tapiri lettori ce ne siano poi tanti, ma ne circolano quanto basta per permettere a Momona di guadagnare onestamente trecento dollari al mese. Oltretutto il tapiro non sporca, mentre legge.

Il corpo di Momona è carnoso e morbido come un fiore di senape.

La sua pelle è chiara e diafana come il loto giallo, quando lo spalmi con un velo sottile di maionese. I suoi occhi sono vivaci e verecondi come quelli di una cerbiatta in casseruola. Il suo naso sembra una patatina del Vermont, lessata con delicatezza. Il suo collo disegna una linea flessuosa che rammenta la conchiglia a spirale, ovviamente abbinata ad una vasta serie di frutti di mare.

Il suo ombelico è così ricco di afrore da suggerire la carne secca di zio Timmy, quando lo zio ancora essiccava la carne messicana, con i vapori del semicupio. E, appena sotto l’ombelico di Momona, profuma un giglio sempre aperto, sempre aperto come il pub del vecchio Edherer, prima che lo sfigato rimanesse schiacciato sotto un bancale di fusti di birra.

La vita di Momona è snella come quella del leone, dimagrito dopo le venticinque miglia di inseguimento alla stramba gazzella. La voce di Momona è musicale e delicata come il gorgheggio dell’uccello Kokila, quando lo contorni di rape e di fagioli.

Caro Greg, mi sono irrefrenabilmente innamorato di Jeefy la bibliotecaria.

E se ieri sera l’ho mangiata, l’ho fatto per puro disinteressato affetto, per smisurato senso di tenerezza, per indicibile istinto di possessiva protezione. Il pallore cadaverico di Momona, dopo la cottura, mi ha imprigionato come un
servo nella gabbia dei raggi di luna.

Raf Cashfender

Goloso ed insolente Raf,

l’antropofagia è una lodevole inclinazione. Ma bisogna saperla ben interpretare. Per non sconfinare nella volgare aerofagia.

Resta un fatto: persa Momona, ti rimangono i tapiri. E un tapiro sospira e singhiozza senza motivo, durante la cottura. Sino ad insolentirti, a mandarti in momona.

Greg

Questa rubrica è ideata e curata da Carlo Cavalli. Nel caso, prendetevela con lui.


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