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Lettere dal Kenya(1969-1985) di Annalena Tonelli,Edb. /Il libro del week-end

Creato il 15 marzo 2014 da Marianna06

 

 

Annalebella

Il lettore potrà seguire agevolmente, attraverso episodi di normale e  talora complessa quotidianità, il messaggio di una donna, per altro oggi molto nota negli ambienti cattolici ma non solo, missionaria laica uccisa in Somalia nel 2003.

Nella prefazione al libro-documento, per dare un’idea della persona di Annalena Tonelli, si legge : “Ha scelto il nascondimento, è rimasta laica (…), dai nomadi del deserto ha  imparato a non strutturare pressoché nulla della sua opera (…). In Annalena, libertà e grazia rappresentano la condizione e la dimensione della sua testimonianza”.

Il piacere di questo genere di letture è quello di riuscire a entrare, appena in punta di piedi, in confidenza con chi ha avuto la capacità di fare nella propria esistenza una scelta radicale.

S’impara moltissimo e non è  poco.

Ora leggiamo, in diretta, Annalena.

“La vita ha senso- lei scrive- solo se si ama. Nulla ha senso al di fuori dell’amore. La mia vita ha conosciuto tanti e poi tanti pericoli. Ho rischiato la morte tante volte. Sono stata per anni nel mezzo della guerra. Ho sperimentato nella carne dei miei, di quelli che amavo, e dunque nella mia carne, la cattiveria dell’uomo, la sua perversità, la sua crudeltà, la sua iniquità. E ne sono uscita con una convinzione incrollabile, che ciò che conta è solo amare.”

“Se anche Dio non ci fosse, solo l’amore ha un senso, solo l’amore libera l’uomo da tutto ciò che lo rende schiavo, in particolare solo l’amore fa respirare, crescere, fiorire, solo l’amore fa fa sì che noi non abbiamo più paura di nulla, che noi porgiamo la guancia ancora non ferita allo scherno e alla battitura di chi ci colpisce perché non sa quello che fa, che noi rischiamo la vita per i nostri amici, tutto sopportiamo, tutto speriamo.”

“Ed è allora che la nostra vita diventa degna d’essere vissuta, diventa bellezza, grazia, benedizione, diventa felicità anche nella sofferenza, perché noi viviamo nella nostra carne la bellezza del vivere e del morire”.

Parole, manco a farlo apposta, profetiche.

   a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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