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Lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana #3

Creato il 21 ottobre 2013 da Frufru @frufru_90
♦ Lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana   #1
♦ Lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana   #2
Lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana #3
Pedro Ferreira (23 anni)
Maggiore sarà la possibilità di reazione al dolore se penserete che il vostro figlio e fratello è morto come i fratelli Bandiera, Ciro Menotti, Oberdan, e Battisti colla fronte rivolta verso il sole ove attinse sempre forza e calore: è morto per la Patria alla quale ha dedicato tutta la sua vita: è morto per l'onore perché non ha mai tradito il suo giuramento, è morto per la libertà e la giustizia che trionferanno pure un giorno quando sarà passata questa bufera e quando sulle campagne devastate e le città distrutte volerà la colomba recante l'ulivo della pace e della concordia.
Morte più bella non potevo sperare dal destino troppo spesso ingiusto e misconoscente.
Poche ore prima di morire formulo a voi tutti gli appartenenti al Partito a cui io pure appartengo, i migliori auguri affinché possiate apportare alla nuova Italia di domani quelle masse di energie sane e libere, tanto necessarie per la rigenerazione del Paese. [...] Ed ora, amici cari, non mi rimane che salutarvi, augurandovi che le fortune del P. d'A. mai disgiunte dalle fortune dell'Italia liberata di domani, possano portare al graduale rinvigorimento della Nazione e della rieducazione morale del popolo tutto, senza la quale le forze demagogiche che hanno portato l'Italia nostra all'odierna rovina riprenderanno il sopravvento, e gli errori si ripeteranno senza fine fino alla reale scomparsa di quella civiltà di cui noi fummo i portatori.

Walter Fillak (24 anni)

Ti auguro di aver presto, molto presto dalla vita quella felicità che avrei voluto darti io.
Umberto Fogagnolo (32 anni)
V'è nella vita di ogni uomo un momento decisivo nel quale chi ha vissuto per un ideale deve decidere e abbandonare le parole.
Bruno Frittaion (19 anni)
Muoio, ma vorrei che la mia vita non fosse sprecata inutilmente, vorrei che la grande lotta per la quale muoio avesse un giorno il suo evento.
Muoio, muoio senza alcun rimpianto, anzi sono orgoglioso di sacrificare la mia vita per una causa, per una giusta causa e spero che il mio sacrificio non sia vano anzi sia di aiuto nella grande lotta. Di quella causa che fino a oggi ho servito senza nulla chiedere e sempre sperando che un giorno ogni sacrificio abbia il suo ricompenso.
Per me la migliore ricompensa era quella di vedere fiorire l'idea che purtroppo per poco ho servito, ma sempre fedelmente.
Guido Galimberti (38 anni)
Care bimbe, ora non potete leggere questo mio ultimo saluto, ma lo leggerete un tempo nel quale potrete comprendere allora apprenderete in questo foglio la morte di vostro padre e saprete che è morto da soldato e da italiano e che ha combattuto per avere un'Italia libera. Spero che non piangerete quando leggerete questo mio scritto. Addio bimbe e che un bacio giunga a voi, spero che quando sarete grandicelle mamma vi farà imparare ad amare l'Italia. L'amerete con tutto il cuore, addio.
Paola Garelli (28 anni)
Non devi piangere né vergognarti per me. Quando sarai grande capirai meglio. Ti chiedo una cosa sola: studia, io ti proteggerò dal cielo.
Eusebio Giambone (40 anni)
Io che non sono credente, io che non credo alla vita dell'al di là, mi dispiace morire ma non ho paura di morire: non ho paura della morte, sono forse per questo un Eroe? Niente affatto, sono tranquillo e calmo per una semplice ragione che tu comprendi, sono tranquillo perché ho la coscienza pulita, ciò è piuttosto banale, perché la coscienza pulita l'ha anche colui che non ha fatto del male, ma io non solo non ho fatto del male, ma durante tutta la mia vita breve ho la coscienza di aver fatto del bene non solo nella forma ristretta di aiutare il prossimo, ma dando tutto me stesso, tutte le mie forze, benché modeste, lottando senza tregua per la Grande e Santa Causa della liberazione dell'Umanità oppressa.
[...] Sono così tranquilli coloro che ci hanno condannati? Certamente no! Essi credono con le nostre condanne di arrestare il corso della storia; si sbagliano! Nulla arresterà il trionfo del nostro Ideale, essi pensano forse di arrestare laschiera di innumerevoli combattenti della Libertà con il terrore? Essi si sbagliano! Ma non credo che essi si facciano queste illusioni: essi sanno certamente di non poter arrestare il
corso normale degli avvenimenti, ma agiscono con il terrore per prolungare il più possibile il momento della resa dei conti.

Il tuo papà è stato condannato a morte per le sue idee di Giustizia e di Eguaglianza. Oggi sei troppo piccola per comprendere perfettamente queste cose, ma quando sarai più grande sarai orgogliosa di tuo padre e lo amerai ancora di più, se lo puoi, perché so già che lo ami molto. [...] Per me la vita è finita, per te incomincia, la vita vale di essere vissuta quando si ha un ideale quando si vive onestamente, quando si ha l'ambizione di essere non solo utili a se stessi ma a tutta l'Umanità.

Studia di buona lena come hai fatto finora per crearti un avvenire. Un giorno sarai sposa e mamma, allora ricordati delle raccomandazioni di tuo papà e soprattutto dell'esempio di tua mamma. Studia non solo per il tuo avvenire ma per essere anche più utile nella società, se un giorno i mezzi non permetteranno di continuare gli studi e dovrai cercarti un lavoro, ricordati che si può studiare ancora ed arrivare ai sommi gradi della cultura pur lavorando.

Alfonso Gindro (22 anni)

Mamma adorata sii fiera di tuo figlio che diede la vita per un giusto ideale e per una santa causa che si sta combattendo e che presto splenderà alla luce di una grande vittoria.  Non posso rimpiangere la mia esistenza così fulmineamente troncata per il volere di gente che non è sazia dei loro nefandi delitti.

Dante Gnetti (21 anni)

In questo momento vorrei avervi vicino per darvi ancora un ultimo bacio, ma anche questo non lo posso. Ad ogni modo bacio questo foglio, è come se fosse voi stessi.

Guglielmo Jervis (42 anni)

Non piangetemi, non chiamatemi povero. Muoio per aver servito un'idea. [Parole scritte con la punta di uno spillo sulla copertina di una Bibbia trovata nei pressi del luogo in cui fu fucilato]

Ugo Machieraldo (35 anni)

Sono perfettamente sereno nell'adempiere il mio dovere verso la Patria, che ho sempre servito da soldato senza macchia e senza paura, sino in fondo. So che è col sangue che si fa il grande paese nel quale si è nati, si è vissuti e si è combattuto.

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