“Sette” settimanale del Corriere della Sera in edicola ieri, giovedì 23 settembre, riporta la notizia della scomparsa del giornalista e collaboratore Pietro Calabrese dedicandogli ampio spazio con la presentazione in anteprima dei primi due capitoli del suo libro “L’albero dei mille anni – All’improvviso un cancro,la vita all’improvviso” in uscita il prossimo 29 settembre.
E’ la storia di “Gino” che un brutto giorno scopre che nel suo corpo si è insediato un ospite indesiderato un “cancro” e che quell’ospite, lì da alcuni anni, in silenzio ha tessuto la sua tela impadronendosi del destino di un uomo che dalla vita ha avuto tanto e che alla vita chiede ancora tanto.
Inizia così la rubrica con la quale “Gino” porta a conoscenza i lettori di “Sette” degli sviluppi della sua malattia. Con lui soffri, con lui gioisci per le piccole conquiste di una vita normale che, soprattutto con l’inizio della chemioterapia, è sempre più difficile da vivere. Ti senti amico, confidente, quasi uno di famiglia. Aspetti, giovedì dopo giovedì, di aprire la rivista per poter leggere di “Gino”, per sapere come sta, come è andata la settimana.
Ma “Gino” adesso non è più con noi, non ci saranno più i momenti di condivisione, perché ci ha lasciato pochi giorni fa dopo avere combattuto una breve battaglia già persa sin dall’inizio. E con lui se n’è andato anche Pietro Calabrese che non solo è stato l’autore degli articoli, ne è stato il protagonista.
Pietro Calabrese ha creato il suo amico immaginario con il quale è riuscito a conquistarci per parlare della sua malattia, consapevole di mettere a nudo la sua anima e le sue debolezze.
Sono commossa anche adesso che ne sto scrivendo; non l’ho mai conosciuto ma la notizia della sua morte mi rattrista. Non solo la sola, come dimostrano le testimonianze dei lettori, ad avere provato un brivido, un senso di vuoto alla bocca dello stomaco, un senso di impotenza per un’altra vita “rubata” troppo in fretta e troppo presto.”
Non ho potuto fare a meno di parlarne, per tutti coloro che avranno voglia di leggermi e anche per coloro che non ne avranno voglia.
Donatella Amaglio