Letterina al prefetto, aggiornamenti

Creato il 18 dicembre 2013 da Bernardrieux @pierrebarilli1
Fra le storie che sembrano stupendamente esemplari di una diffusa propensione al delirio, c'è quella della letterina al Prefetto.
Riassumendo, e precisando: il giorno 11 Dicembre, in risposta alla richiesta della Presidente del Consiglio comunale
Francesca Gambarini, che via mail il 2 dicembre 2013 chiedeva al Presidente del Collegio dei Revisori Dott. Zanichelli un parere scritto sul mancato assestamento di bilancio; lo stesso Dott. Zanichelli rispondeva, a stretto giro di mail, confermando che per i Revisori la procedura seguita dagli amministratori comunali è a norma di legge, preannunciando alla Gambarini l'invio di un parere scritto come da richiesta.
Nonostante l'assicurazione del Presidente del Collegio dei Revisori, nella stessa giornata, la Gambarini e Rita Sartori , senza attendere il preannunciato parere scritto dei Revisori, si recano dal Prefetto e consegnano una lettera in cui sostanzialmente chiedono lo "scioglimento del Consiglio comunale".
A parte la certificate scorrettezze formali, compreso l'uso strumentale del Prefetto e l'uso impropriamente politico di strumenti di garanzia come la Presidenza del Consiglio comunale , organo istituzionale che dovrebbe rappresentare l'intero Consiglio con il compito primario di tutelare i diritti e le prerogative dei Consiglieri tutti, il bello è che la lettera viene firmata non solo dalla Gambarini come Presidente del Consiglio comunale e dalla Sartori come Presidente Commissione bilancio,  ma anche da Davide Malvisi che firma -pensa tè- come "Vice Presidente del
Consiglio Comunale - Consigliere anziano", mentre Davide Malvisi non è Vice Presidente del Consiglio comunale, non l'è mai stato, nessuno l'ha eletto anche se alcune volte, mancando sia il Presidente che il Vice Presidente del Consiglio, ha presieduto il Consiglio comunale come Consigliere anziano, non certamente come Vice Presidente, incarico elettivo non ereditabile.
Che dire? Questi reiterati comportamenti della minoranza in Consiglio comunale - Partito Democratico e Forza Italia - sono per la maggior parte  pensati con la logica della rappresaglia o dell'esagerazione al fine di delegittimare il Sindaco e la sua Giunta, dunque elementi spurii, estranei alla natura di un confronto oramai affidato al giudizio dei cittadini elettori.
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