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“Lettitoriale”, “finocchi” e piagnistei: lettera aperta di un giornalista da strapazzo…

Creato il 23 gennaio 2016 da Agentianonimi

Un momento del diverbio tra gli allenatori di Napoli e Inter, Maurizio Sarri e Roberto Mancini, negli ultimi minuti della partita di Coppa Italia valida per i quarti di finale, vinta dall'Inter 2-0 al San Paolo di Napoli, 19 gennaio 2016. ANSA / PRIMA PAGINA

Premessa: Ragà, nun ve n’cazzate, la devo fà.

In questa fantomatica lettera, indirizzata ad un ancor più fantomatico chissà chi che senza dubbio alcuno si trova in un arci-fantomatico chissà dove lontano dal paese nostrum, dalle trame dei mosaici che di tanti uomini conobbero la veneranda ammirazione, dalle banche che stan come d’autunno sugli alberi e quella roba lì, potreste trovar traccia d’umorismo spicciolo che non per questo pretende d’esser apprezzato. Vi imbatterete, probabilmente, in riferimenti più o meno saccenti a quella che passò agli oneri delle cronache come “La prima Repubblica”. Dunque una volta terminata l’opera vostra d’attenta lettura, assicuratevi di aver ancora le “mani pulite”. Ah, troverete pure termini che senz’altro son propri del “volgo”. Tipo: Frocio, finocchio, cazzone e democristiano… E se il caso burlone e romantico decidesse di far s’ ch’io ne dimenticassi qualcuno, ricordate che le lamentele vanno fatte in direzione. Tanto non vi risponderanno. Ci siamo, anzi no. Perché in effetti la seguente “littera”, è latino eh, dovrebbe venirvi proposta come editoriale del giorno. Vorrà dire che la chiameremo “lettitoriale”, un po’ come quelli della carta igienica che avevano messo insieme resistenza e morbidezza, simpaticamente pubblicizzata come “morbistenza”. Ora, se codesto ultimo accostamento è riuscito a fomentar in voialtri il pensiero che con queste quattro righe ci si possa solo e soltanto pulire quello che De Andrè definiva”buco del culo”, provateci pure.

Buona lettura

Ciao Ninuzzo, come te la passi? Qua è un po’ un casino, ma non ci lamentiamo. Non è vero amico mio, qua ci si lamenta ogni giorno. Eppure, di tanto in tanto il perché io non riesco proprio a spiegarmelo. E bada bene Ninuzzo che non mi riferisco alle stereotipate e quantomai lagnose nenie popolari come il sempre verde “Piove governo ladro!” o, “Magistrati comunisti” o quelle storie lì… Certo, da quando sei andato via di cose ne sono successe un bel po’. Pensa che in un desolato dicembre dove il riflesso sonnolento dei tizzoni in agonia ricamava il pavimento, per dirla alla Edgar Allan Poe, ci volevano pure rubare il Natale, ma non come faceva il Jim Carrey nei panni del Grinch eh. No no, questi non volevano nemmeno che facessimo il presepe, ma pensa te! Poi il presepe l’abbiamo fatto ma Sarri ha detto che Mancini è un “Finocchio”, si insomma un “Frocio”, uno di quelli che vogliono metter su famiglia senza che nessuno gli rompa i cosiddetti. Sai che risate amico mio! Immaginati un Napoli-Inter di Coppa Italia, un quarto di finale coi controcazzi e, proprio mentre stavo per chiamar casa e donna per dirgli che avrei tardato, causa mai sopportati tempi supplementari, Jovetic ti trova un gol dei suoi, una sassata da fuori come quelle che spesse volte arrivano in curva per le zuffe dei facinorosi cacciatori di cammei da sfogio casalingo. Un bel gol, secondo me. Altri dicevano che era stato tutto “culo”. Insomma gioca che ti rigioca, Higuain si incazza e il quarto uomo mostra 5 minuti sulla lavagna. Alche, Mancini che aveva un aereo di lì a poco va a chieder conto di come mai ci si dovesse dilungar così tanto “Guarda che me parte l’aereo, e poi il biglietto o perdo così perché sei bello te?” Forse non gli disse proprio così. Apriti celo amico mio! Sarri, indispettito, rivoltosi al collega sempre in ghingheri con un vistoso cappotto doppio petto ed un modaiolo taglio modello Aldo Coppola, ne sono certo, gli dice tipo “Ma che vuole sto frocio? Ma guarda sto finocchio!” È qua che scoppia il caso Ninù, fai attenzione! Ricordi il mio discorso sulle lamentele inutili? Ecco, ne sono piovute che manco dopo il millantaquattresimo aumento della benzina. Te lo ricordi? Appena qualche anno fa. Insomma, Mancio dice che Sarri è un razzista, un omofobo vecchio cazzone, il vecchio canzone invece, dice che il finocchio in realtà non è finocchio, lui lo ha detto solo perché in un momento concitato come quello qualche insultino può anche volare. Niente. A quelli dell’ArciGay la storia non è proprio andata giù, così hanno querelato Sarri che, tieniti forte Ninù, la querela se l’è beccata pure dalla Democrazia Cristiana. Quanto ho riso Ninù! Quelli si sono arrabbiati perché pare che l’espressione del napoletan-toscanaccio “Avrei potuto dirgli sei un Democristiano”, abbia offeso i valori di un partito che per mezzo secolo ha donato alla “pen”-isola fior fior di leader carismatici che certo, passeranno alla storia come i “pater familia” della “Prima, la Prima Repubblica Ninù” mica roba di seconda mano. Sì, sì, hai ragione quando mi dici che talvolta, taluni si macchiaron di nefandezze che quel poveretto di Alcide De Gasperi si sarà perfino rivoltato nella tomba Ninù, ma sempre leader furono…. Alla fine però, Mancini le scuse di Sarri le ha accettate. Lo hanno scritto eh, ma pare che sia ancora un po’ arrabbiato con quelli della Gazza che, avevan parlato di un precedente vecchio di quindici anni, nel quale proprio il neo-insignito dell’epiteto di finocchio avrebbe detto finocchio ad un loro giornalista, quindi avrebbe fatto bene a tacere. Insomma una ridicolaggine che sta a metà tra il precedente vincolante di Common Law ed il “ora parli bene ma hai razzolato male, quindi pijate sto frocio e non fare tanto il gradasso”. Niente Ninù, pare che Mago Mancino non si trovi granché d’accordo con tal birbante filosofia. Sai che fa? Li vuole querelare. E pensare che te mi dicevi che a far l’avvocato si guadagna di più lì da te. Sai amico mio, io un pensierino, quasi quasi glielo farei….

Fonte foto: TuttoSport.com


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