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Letto e Bloggato: La neve di Marzo

Creato il 22 febbraio 2013 da Blackarcana @BlackArcana

Letto e Bloggato: La neve di Marzo In tempi di elezioni (e di conseguente disperazione) meglio darsi alla lettura, se non altro per distrarsi dai disastri in corso. Quindi eccoci ad un nuovo appuntamento con Letto e Bloggato. Questa settimana dedichiamo il nostro spazio a “La neve di Marzo” (Pagine:378, Prezzo versione cartacea:18.50 euro, Prezzo versione ebook: 4,99), libro d’esordio di Michela Barcella, autopubblicato attraverso la piattaforma di La Feltrinelli e Scuola Holden: www.ilmiolibro.it best source to buy steroids online at our shop for Buy steroids Realy nice place to find good product for steroids , we have my tips of them oral steroids , injectables and etc , so visit us to purchase them

Sul Libro:
La neve di marzo è un libro su ciò che accade quando si smette di esistere e basta, ma si diventa consapevoli di vivere davvero. La sensazione di Maura di trascorrere ogni giornata uguale all’altra, senza una direzione precisa, ha finito per intrappolarla tra il ricordo di una relazione finita da tempo e il timore di un futuro incerto, di cui non si sente meritevole del miglioramento. Poi l’inaspettata opportunità di partire per Boston per lavoro, il coraggio di cambiare, la neve in un mese insolito e un piacevole incontro al terminal dell’aeroporto chiuso per il gelo. La neve di marzo è un racconto introspettivo, di una spiritualità velata e senza nome, in cui le leggi del mondo seguono il loro corso errante senza rivelare il senso di ciò che accade se non al termine del viaggio, quando ormai ci si può permettere di guardare indietro. E’, ancora, la storia d’amore divertente e passionale di due persone che provano a vivere nel presente, imparando il piacere dell’istante; e quella di una carriera lavorativa che appare quasi un regalo del caso, quando è benevolo. Il romanzo è un viaggio introspettivo che porta alla maturazione dei suoi personaggi e altro non è che la vita di ogni essere umano. Perchè quando il libero arbitrio si scontra con il destino, non si può fare altro che abbandonarsi ad esso.

La mia opinione:
Mettendo in campo una protagonista femminile felicemente assuefatta ad un limbo fatto di abitudini ed affetti sicuri, esatto opposto di quella “Madame Bovary” epitome letterario della donna sognatrice e sempre insoddisfatta, la Barcella scardina efficacemente il vecchio paradigma della donna tormentata alle prese con un amore distruttivo e maledetto. “La neve di Marzo” narra una storia di crescita e speranza, di amore e di rivendizazione del proprio esserci. Partendo da una situazione fin troppo famigliare in questa modernità accelerata dove è impossibile vivere l’attimo (“siamo tutti sulla via dell’anoressia interiore. Quando i desideri non si realizzano è perchè muoino di fame. Lo fanno silenziosamente e di notte…”) l’autrice regala alla sua ben delineata protagonista una serie di imprevisti e opportunità, culminati in una strana quanto provvidenziale nevicata di Marzo, che danno alla donna la spinta decisiva per riscoprire il sapore della vita e degli attimi vissuti giorno per giorno. Utilizzando uno stile fluido e piacevole ed una ben bilanciata tensione narrativa, la Barcella esplora nitidamente i moti dell’animo e i teneri sentimenti che nascono tra i due protagonisti, regalando al lettore una storia intrisa di passione ed emozione. Il risultato è un libro elegante e intenso, impreziosito da dialoghi eccellentemente costruiti, con un finale catartico che riesce a dare risposta a tutte le domande poste. Un esordio a cui non si poteva chiedere di più.

E ora l’intervista con l’autrice:

Ciao Michela, benvenuta su Pane e Paradossi-Letto e Bloggato. Che ne dici di iniziare raccontandoci qualcosa di te, cosa ami fare, come ti sei avvicinata alla scrittura e qual è il suo ruolo nella tua vita?
Sono laureata all’università Bocconi di Milano in Discipline economiche e sociali e ho studiato per lunghi periodi all’estero*. Oggi lavoro come consulente aziendale per un gruppo internazionale che si chiama CMC Consulting Group e passo lunghi periodi a Boston dove la società ha uno dei suoi uffici.
La mia passione più grande è leggere, ma solo da pochi anni ho cominciato a scrivere io stessa. Per poterlo fare utilizzo tutti i ritagli di tempo possibili: la mattina prima di andare al lavoro, la pausa pranzo, la notte rubando qualche oretta al sonno… Questi bei sacrifici hanno portato alla realizzazione del mio primo romanzo.

Come nasce “La neve di marzo”? Qual è stato l’input, la situazione o il personaggio che ha dato il via alla creazione del romanzo?
E’ proprio grazie a Boston se ho iniziato a scrivere. Ci sono arrivata a settembre 2010 e lì sono rimasta per quasi quattro mesi. Al mio arrivo, mi sono trovata per la prima volta da sola; il mio direttore e la sua famiglia sono sempre stati molto cari con me, ma non avevo accanto i miei amici di sempre. Fa quasi ridere a dirsi, ma in qualche modo avere tutto quel tempo libero mi disorientava! Poi invece ho realizzato che avrei potuto coltivare i miei interessi, la lettura e la scrittura in particolar modo, e la malinconia si è subito trasformata in voglia di fare e di vivere la città americana in cui avevo il privilegio di stare per qualche mese.

Questo è il tuo primo libro. Com’è stato scriverlo? Quali sono stati i momenti più importanti e quali gli aspetti che hai cercato di valorizzare e far emergere maggiormente in questa storia?
Scrivere questo romanzo è stato naturale perchè si è davvero “scritto da sè” come capita di sentir dire a diversi autori. La trama è nata passo dopo passo, mentre già scrivevo le scene iniziali e ancora non avevo chiaro dove sarei andata a parare.
Le parti che ho cercato di valorizzare maggiormente sono le riflessioni della protagonista che spesso si realizzano nei dialoghi con i suoi amici più stretti e, ovviamente con Andrea. Lui è il personaggio chiave di tutta la storia. Quando Maura e Andrea si incontrano sono due persone che non sanno vivere il presente: Maura vive nel ricordo di un passato che non esiste più, Andrea vive nella speranza di un futuro più certo che ancora non c’è; di fatto nessuno dei due è capace di vivere “adesso”. Questo è ciò che impareranno a fare insieme.

Che rapporto hai con i tuoi personaggi ? Come hai bilanciato la ‘quota’ autobiografica e quella di pura invenzione nell’idearli e nel descriverli al lettore?
La “quota autobiografica” si è bilanciata da sè. I personaggi principali sono tutti una parte di me portata al limite. Maura è costantemente incerta sulla strada da intraprendere, la sua amica Giulia teme la serenità che ha raggiunto e si convince che il marito la tradisce, Elisa cerca l’uomo della sua vita in uno stereotipo che nonostante creda di volere non è ciò di cui ha bisogno, Guglielmo ha raggiunto tutto ciò che voleva della vita e ora ha una grande paura di perdere tutto… Sono convinta che non si tratti di persone fuori dagli schemi e credo che diverse persone si possano rivedere in loro.

Il tuo è un romanzo pieno di amore, dolore e speranza. Da cosa si impara di più?
La speranza è quella cosa da non perdere mai. Non faccio parte di quella schiera di persone fortemente convinta che dopo il cattivo tempo torni il sereno: non lo sapremo mai e non è in nostro potere influire sulla grandine o sul sole. Dal canto mio però credo solo che viva meglio colui che durante il temporale impara a ballarci sotto pur bagnandosi da capo a piedi. L’ottimismo rende bella persino una tempesta.
Certo, la maledizione che incombe su di noi è che soppesiamo molto di più il male del bene; alla luce di ciò non mi stupisco che sia il dolore ad insegnarci di più; in fondo è quello che viene a darci “la lezione”…

Per presentare “La neve di marzo” ai lettori hai scelto la via dell’autopubblicazione attraverso la piattaforma di La Feltrinelli e Scuola Holden: www.ilmiolibro.it. Ci vuoi raccontare i motivi di questa tua decisione? È stato tutto come ti aspettavi? Lo consiglieresti anche ad altri giovani autori? Com’è il mondo dell’editoria visto con gli occhi di un’autrice esordiente?
Il mondo dell’editoria agli occhi di un’esordiente è difficile. La maggior parte delle case editrici rispondono chiedendo un contributo per la pubblicazione. Sono sicura che per proporre questo genere di accordi abbiano i loro motivi, e molto probabilmente questi derivano dalla congiuntura economica sfavorevole in cui siamo caduti, ma a ventisette anni e con ancora poche buste paghe alle spalle non sono nella posizione di poter investire economicamente nel mio romanzo.
L’autopubblicazione in casi come il mio è un’ottima soluzione. www.ilmiolibro.it è un sito serio e permette di confrontarsi con tutta la community: si impara dagli errori e si hanno i primi feedback. Inoltre questo sistema garantisce un codice ISBN e la distribuzione in tutto il circuito Feltrinelli per cui mi sento di consigliarlo a coloro che hanno un manoscritto nel cassetto.

Da dove parte la tua storia di lettrice? Quali generi letterari ti affascinano? Quali sono i tuoi autori feticcio, quelli che ami leggere e rileggere? C’è un libro dei libri?
E’ solo dagli anni delle scuole superiori che leggo; sembra strano, ma prima non ero una grande fan dei libri. Oggi invece ne divoro almeno uno o due a settimana. Leggo diversi tipi di letteratura: da Gadda a Antoine de Saint Exupery, da D’Annunzio a Fabio Volo, da Terzani a Osho. L’unico libro che io abbia mai riletto è di Fernando Pessoa, invece: “Il libro dell’inquietudine”; lo consiglierei a tutti.
Mi piacciono molto anche i manuali e anche li sono decisamente onnivora: dalla cucina al qi-gong. Sento che leggere mi riempie.
Non ho autori feticcio, ma vado matta per Erri De Luca e Baricco. Il libro dei libri è Novecento.

C’è un genere, una forma letteraria, con i quali vorresti cimentarti e che non hai ancora affrontato?
Il genere di cui ho scritto è quello che prediligo. Voglio continuare a migliorarlo però. Nel primo romanzo, trama esclusa, ho messo molto di mio; nel prossimo lavoro invece vorrei usare più immaginazione. E a dire la verità credo che sarà anche più facile scriverlo in questo modo!

:)

Progetti per il futuro di cui vuoi darci qualche anticipazione?
Ora sto scrivendo il secondo romanzo. Il titolo è “Trentasette Vibrazioni”. Si tratta di una donna che decide di comportarsi per trenta giorni come se fosse già ciò che desidera diventare. Un viaggio inaspettato le renderà tutto più interessante regalandole esperienze indimenticabili.

E anche per questa settimana è tutto ^__^
Ringraziando ancora una volta tutti gli autori e gli editori che continuano a mandarci le loro opere e voi instancabili lettori che ci seguite fedelmente, auguro a tutti una Buona Lettura e, mi raccomando, non perdete il prossimo appuntamento con Letto e Bloggato!

;)


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