Posted 12 ottobre 2013 in Lettonia, Slider with 0 Comments
di Paolo Pantaleo
Prova a rispondere Ivars Āboliņš su Diena: mancano soprattutto politici e attivisti in grado di far nascere un soggetto politico forte. Eppure l’elettorato nel paese sarebbe in maggioranza di sinistra
E’ uno degli argomenti più dibattuti della politica lettone: l’inesistenza di un vero, forte partito di centro sinistra in Lettonia. Saskaņas centrs, il partito russofono primo partito nel paese, dice di collocarsi in questo spazio, ma in realtà sostiene Ivars Āboliņš su Diena non si può definire un vero partito di centro sinistra, mettendo insieme molte anime diverse e avendo come riferimento molto più gli elettori russofoni nel suo complesso che in particolare quelli di orientamento socialdemocratico.
C’è poi il partito socialista di Alfreds Rubiks, il vecchio esponente dell’ultima nomenklatura sovietica in Lettonia, adesso europarlamentare eletto nelle file di SC, ma anche in questo caso si tratta di un riferimento ormai obsoleto e non seguito neanche dal suo elettorato russofono.
Ma lo spazio del centro sinistra non è riempito neanche da partiti lettoni. Tutti gli esperimenti fatti hanno sostanzialmente fallito, anche se i sondaggi dicono che esiste una quota addirittura maggioritaria nel paese di elettori di centro sinistra rispetto a quelli di centro destra. Il 55% degli elettori in Lettonia secondo un sondaggio di SKDS sarebbe pronto a votare un partito di centrosinistra, anche se solo il 15% si professa dichiaratamente di sinistra.
Ma questo bacino elettorale finora non ha trovato una piena rappresentanza. Secondo Āboliņš di volta in volta i partiti di centrodestra lettone si incaricano di rappresentare posizioni e condurre lotte su singoli temi vicini al centrosinistra: lo fa Reformu Partija, lo fa Vienotība, che al suo interno ha un po’ come SC diverse anime, lo fa addirittura a volte anche Nacionālā apvienība, che pur essendo il partito collocabile più a destra nel panorama politico lettone, non di rado conduce battaglie su temi socialmente sensibili, che toccano le classi più deboli della società.
Ma la mancanza di un vero e proprio partito lettone di centrosinistra, che sappia intercettare l’elettorato non esiste. Secondo Āboliņš il motivo sta nella mancanza di una classe politica adeguata, e di attivisti in grado di mettere in moto un processo di costruzione di un soggetto politico forte.
Senza partiti politici di centro sinistra, questo spazio diventa rappresentato invece che da soggetti politici da intellettuali e politologi che spesso conducono campagne e prendono posizioni che rappresentano questo settore. E’ il caso, sostiene Āboliņš, di Iveta Kažoka che spesso dà voce a posizioni che possono essere ricondotte al centro sinistra europeo, ma la politologa non ha mai manifestato ambizioni di carriera politica, e dunque questo non si è mai tradotto nella formazione di un soggetto politico.
Dunque in attesa della nascita di un soggetto politico che li possa rappresentare, gli elettori lettoni di centro sinistra di volta in volta cercano una casa che possa almeno in parte rappresentarli, ma più spesso probabilmente vanno ad infittire la parte di popolazione, piusttosto ampia in Lettonia, che decide di non partecipare alle elezioni.
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