Amici carissimi, ho notato purtroppo in linea di massima una certa predisposizione alla lettura viziata o viziosa; fateci caso voi stessi, quando si racconta di fatti piccanti o scandalistici o comunque che si ritiene vadano o andrebbero a ledere in qualche modo l’integrità di una persona, ci si fionda come delle saette a spulciare i testi, le parole, le espressioni, non per amore della letteratura, non per passione stilistica o contenutistica, ma perché presi dal vizio, appunto, della curiosità morbosa.
Naturalmente non siete voi di cui io sto parlando, nel mio blog non potrebbero esserci lettori di questa fattura perché gli argomenti che vengono trattati sono talmente trasparenti e trattati con un’ottica anticonformista e antidogmatica da non suscitare per se stessi atteggiamenti mentali patologici e malati…
Solo semmai il gusto del contraddittorio, solo semmai il gusto della replica, perché non si può essere d’accordo su tutto, anzi, diffidate di chi vi dà sempre ragione, di chi non polemizza mai, di chi non ha mai niente da dire, di chi non ha un’opinione personale…
Questi lettori malati invece aspettano con impazienza la notizia scandalistica o presunta tale perché ovviamente la loro vita è talmente vuota e priva di interesse che hanno bisogno di nutrirsi della vita degli altri come autentici parassiti, come autentici sanguisughe pronte a rubare i segreti che tali sono e tali rimangono (altrimenti che segreti sarebbero?), vita privata che comunque a loro non appartiene me che loro evidentemente non hanno e non sanno coltivare.
La vita personale di un essere è invece inviolabile; ce la portiamo appresso come il nostro bene più prezioso, più assoluto, perché diremmo è la nostra carta d’identità, è il nostro timbro invisibile, è il nostro paspartu cifrato che ci permette di aprire porte che altrimenti ci rimarrebbero sbarrate. e’ TALMENTE SEGRETA, QUESTA VITA, DA RIMANERE INDECIFRABILE, A VOLTE, AI SUOI STESSI PROTAGONISTI, eppure questi individui lebbrosi e luridi avrebbero la pretesa di conoscerla per poterla poi infangare, insozzare coi loro escrementi.
Quando trovate persone siffatte, state bene attenti a farle partecipi del vostro mondo; non solo non sono degne di entrarvi ma non affidate loro nemmeno la custodia del bene degli altri, perché non vorreste, credo, venisse fatto a chicchessia quello che non desiderereste per voi stessi.
L’umanità in sostanza si divide in tre categorie: le persone corrette, che non amano il pettegolezzo, che cercano di vedere il lato positivo di ogni cosa, che sono pazienti e tolleranti, che sanno d’avere dei limiti ed infatti non si lodano dei loro successi sapendo di non essere esempio per nessuno; le persone che cercano di essere di buon esempio al proprio prossimo ma che hanno bisogno di essere guidate, incapaci di vedere da sé la giusta via da percorrere, per cui, non dovessero trovare questo punto di riferimento, potrebbero diventare preda di individui corrotti e male intenzionati; infine, le persone scorrette, che agiscono con l’unico scopo di divertirsi in quello che fanno, incuranti di ogni conseguenza del loro agire.
Queste persone sono purtroppo un vero cancro sociale; ogni ambiente lavorativo e familiare ne può nutrire alcune unità. Per lo più non agiscono manifestamente ma di nascosto; si avvalgono di presunte complicità e di presunte protezioni; sono di fatto persone non autonome (nel senso psicologico del termine , non libere (sempre nel senso psicologico del termine), non capaci di un pensiero critico.
Per lo più non leggono mai nulla, o quasi nulla, tranne ovviamente i generi scandalistici o presunti tali sopra citati.
Possono anche essere colte, possono anche doversi informare di continuo per esigenze professionali, ma questo non li aiuta ad evolversi o a migliorarsi perché la loro lettura è monolitica, diretta a senso unico. Leggono solo certe fonti di formazione e non altre, si consultano solo con certe fonti informative e non altre, si muovono per compartimento stagno e non c’è nulla che loro abbiano a decidere che non sia prevedibile, calcolabile, ipotizzabile.
Purtroppo sono anche le persone che meglio riescono nella scalata sociale; ruffiani per natura, sono ovviamente pronte a prostituirsi, a dichiarare il falso, a tacere il vero, a commettere atti illeciti, ma mai apertamente, egendo preferibilmente nell’ombra.
E’ presto ben spiegato perché la nostra classe dirigente sia così ben colorita di personaggi tra i meno raccomandabili e seri che una società civile vorrebbe raccomandarsi.
Ovviamente non si sta dicendo che sono tutti così; non sia mai detto che si abbia a dichiarare una simile sentenza. A questo punto di bassezza non siamo ancora arrivati.
L’esperienza mi ha insegnato che è meglio un avversario intelligente e capace, di un presunto compagno di viaggio magari anche sgobbone ma privo di capacità analitica, privo di valori morali, privo di solidità umana.
A un simile compagno di disavventura è persino preferibile un compagno con inferiori capacità personali ma proprio per questo sostanzialmente meno pericoloso.