Magazine Cultura
Per noi lettori forti pare un'eresia pensare che ci siano esseri umani in grado di sopravvivere senza libri. Eppure è così. Nonostante ciò, molti si avvicinano alla lettura nel momento in cui il tempo a disposizione aumenta. Ho passato alcuni giorni al mare. La spiaggia, non affollata, permetteva di vedere chiaramente cosa ognuno facesse. E molti leggevano. I miei stessi figli, solitamente recalcitranti, hanno passato diverse giornate immersi nelle pagine di un libro. Nella promozione della lettura sono questi i soggetti che dovrebbero essere maggiormente considerati. Non credo che la metà degli italiani, i quali non leggono neppure un libro l'anno, possano essere convertiti a un sano stile di vita letterario. Ma i lettori occasionali sono, invece, un terreno fertile su cui varrebbe la pena puntare di più. Come? Raggiungendoli dove vivono. I libri dovrebbero essere più diffusi (locali, uffici pubblici, studi medici, centri di aggregazione...), così come maggiori dovrebbero essere i messaggi trasmessi dai media.
Permettetemi un commento sulla pubblicità che stanno trasmettendo, in queste settimane, nelle tv per diffondere il "maggio dei libri": da gente che vuole trasmettere la passione per la lettura mi sarei aspettato qualcosa di meglio. Palleggiare un libro è una metafora che non mi piace. Speriamo vada meglio il prossimo anno...