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Letture di dicembre

Creato il 06 gennaio 2012 da Topolinamarta

Mancano all’appello soltanto le letture del mese di dicembre, e poi via che si riparte con l’anno nuovo… quindi ecco a voi i libri che mi hanno tenuto compagnia per le ultime settimane del 2011, e con questo la seconda novità grafica del 2012: visto che il blog si chiama Pensieri d’Inchiostro, perché non usare delle gocce d’inchiostro per valutare i libri, invece delle classiche stelline? :)

Letture di dicembre

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Letture di dicembre> Uno, Stefano Pastor (146 pp. – inviatomi dall’autore in formato eBook) Letture di dicembre

Ci sono libri per i quali è sufficiente  leggere il riassunto sul retro di copertina per intuire che non saranno niente male. Non accadono di frequente, ma devo dire che Uno è uno di questi (scusate il gioco di parole ;) ).
I protagonisti sono sei, eppure sono uno solo. Com’è possibile tutto ciò? Semplice: abbiamo a che fare con un’unica “anima” divisa in sei corpi, che vivono in altrettanti angoli del pianeta e che non potrebbero essere più diversi. Sei persone di differente età, mestiere, condizione sociale e persino sesso, che però condividono un’anima sola. Ma tutto questo non è destinato a durare a lungo, perché un killer spietato sembra deciso a uccidere tutti e sei, uno dopo l’altro.
Sei persone tanto differenti non sono sicuramente semplici da caratterizzare, ma nonostante alcuni di essi compaiano pochissime volte, li ho trovati tutti curati nei dettagli e soprattutto inseriti alla perfezione nel background che li caratterizza.
Per concludere, quindi, Stefano Pastor è senz’altro un autore da tenere d’occhio: non lo conoscevo prima di leggere Uno, ma sono sicura che anche gli altri suoi romanzi non saranno da meno.
(Recensione completa qui.)

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Letture di dicembre> La Divina Commedia – Inferno, Dante Alighieri (letto a scuola) Letture di dicembre

Tra i classici che si studiano a scuola, la Divina Commedia è senz’altro il mio preferito. Quando ero piccola ne leggevo spesso qualche brano, ovviamente con l’aiuto di un “grande”, così ho avuto modo di appassionarmici già da tempo, ma leggerla insieme a un professore (specialmente se si tratta del nostro mitico professore) è tutta un’altra storia. Non ci sono davvero parole per descriverla: rimane incantevole anche leggendola per il gusto di leggerla, senza soffermarsi sul significato dei versi ma solo lasciandosi cullare dal suono delle parole… e in ogni caso è incredibile quanto sia ancora così moderna, a dispetto dei suoi settecento anni. Il V canto, poi, non mi stancherei mai di leggerlo e di rileggerlo… magico a dir poco.

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Letture di dicembre> Antigone, Sofocle (letto a scuola) Letture di dicembre

Non è frequente, specie nella storia antica, che esistano racconti in cui il personaggio principale è una donna, ed è forse questo il motivo principale per cui mi è piaciuta molto questa celebre tragedia. Davvero impressionante il lungo dialogo botta e risposta tra Antigone e Creonte… ne esistessero tante, di donne coraggiose come lei!

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Letture di dicembre> Le parole del cuore, Angela Tambaro (62 pp. – inviatomi dall’autrice in formato eBook) Letture di dicembre

Mi trovo sempre un pochino in difficoltà quando devo recensire una raccolta di poesie. Come mi è già successo altre volte, non ho molte cosa da dire su questo libro: questa, oltre alla sua brevità, è la ragione per cui ho deciso di scrivere solo un commento e non una recensione vera e propria con un articolo dedicato.
Cosa mi sento di dire riguardo a queste Parole del cuore? In quanto a contenuti, mi sono piaciute: le ho trovate profonde, specialmente “Cuore di farfalla”. Parlando di forma, però, mi tocca scontrarmi sempre con il solito problema, che comunque chiama in causa il mio puro gusto personale e non necessariamente l’effettiva qualità dei componimenti: mi hanno dato l’impressione che fossero un semplice flusso di pensieri e non vere e proprie poesie. Voglio dire, sempre il medesimo schema libero, privo di versi uniformi, di rime e, in generale, di una certa regolarità, alla lunga mi ha stancato.
Questo non significa, come ho già detto, che la raccolta non contenga del buono solo per questo, anzi: semplicemente, preferisco le poesie il cui autore dà prova di averci lavorato sopra per molto tempo, di aver scelto le parole da usare con la massima cura, di aver costruito il suo componimento nei più insignificanti dettagli. Può darsi, ripeto, che sia solo una mia impressione, ma in questo caso sembravano più che altro scritte di getto, senza quella particolare cura che traspare dalle parole dei poeti più abili.
In definitiva, sono rimasta soddisfatta da alcuni aspetti di questa raccolta e delusa da altri, perciò credo che un voto medio vada bene.

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Letture di dicembre>All’area di servizio fra bombe carramba e rock’n'roll, Donatella Canepa (68 pp. – inviatomi dall’autrice in formato eBook) Letture di dicembre

Anche per questo libriccino ho pensato di non utilizzare un intero articolo, ma di scrivere solo una breve recensione. Ci sono libri che, nonostante non arrivino alle 100 pagine, sono così densi di significati che se un commento dovesse parlare di tutto risulterebbe più lungo del libro stesso. Questo però non è il caso della raccolta di racconti di Donatella Canepa – perché di racconti si tratta, anche se sono tutti collegati da un unico filo. Sono brevi storie che hanno chiaramente almeno una parte autobiografica, in quanto la protagonista ci narra in prima persona come è avvenuto il suo primo incontro con la musica rock.
L’idea, a mio parere, non è male, anche perché viene raccontata con uno stile brillante e coinvolgente. Il problema, però, è che questo stile volutamente giovanile tende spesso a cadere nella trappola della banalità: anche se il tema dominante è sempre il rock, molti di questi brevi racconti sembrano messi lì per caso e scritti con uno stile che assomiglia fin troppo al diario della tipica teenager innamorata della musica. Insomma, credo sia questo il problema principale del libro: l’idea, come ho già detto, avrebbe potuto essere vincente, se solo i vari racconti non sembrassero accostati l’uno all’altro quasi senza criterio. Si passa, per esempio, da un capitolo in cui la voce narrante  - sempre la solita ragazza, ricordiamolo – si esibisce in riflessioni anche piuttosto profonde, a un altro in cui la suddetta parla nel linguaggio degli SMS (cosa che ho trovato alquanto irritante, anche se inserita in un contesto che le si addice) e dimostra che non era affatto matura come si credeva: in questo caso i pensieri diventano scialbi e superficiali quasi all’improvviso, come se nemmeno la scrivente avesse tuttora le idee chiare.
Insomma, uno spunto che poteva rivelarsi interessante, ma che, ahimè, è finito piuttosto tirato via.

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> Kron, Ernesto Pavan (37 pp. – inviatomi dall’autore in formato eBook e scaricabile dal suo blogLetture di dicembre

Nonostante le premesse fossero buone, questo racconto mi ha lasciata piuttosto delusa. Quel che ho apprezzato di più è stata la storia: avventurosa, intrigante, a suo modo originale; peccato che poi lo stile con cui è stata raccontata abbia rovinato quasi tutto. Non perché non sia uno stile corretto, intendiamoci: l’autore si destreggia assai bene con la lingua, questo è evidente fin dalle prime righe. Il problema, secondo me, è che non ha saputo combinare le parole in modo che evocassero immagini, e questo, ahimè, lo ha reso noioso ai miei occhi: le descrizioni sono troppe e troppo particolareggiate; le scene statiche – descrittive, appunto – sono di gran lunga maggiori rispetto a quelle d’azione.
Si dice che il segreto di una descrizione vincente sia quello di passare inosservata: in pratica, il lettore non deve accorgersi che il narratore sta fermando l’azione per descrivere, e nel caso se ne accorga, tranne rare eccezioni, è finita, perché un blocco descrittivo fa sempre paura e tende a scatenare l’istinto del “salto a piè pari”. Questo, perlomeno, è accaduto a me mentre leggevo Kron. Per esempio, leggere una battaglia descritta in questo modo:

Le loro lame danzavano alla luce della lanterna e delle scintille scaturite dai loro scontri; Kron era più forte e veloce del suo avversario, ma questi aveva la maglia di ferro a proteggerlo e poteva concentrarsi sull’attacco, mentre Kron doveva stare attento ai fendenti e soprattutto agli affondi micidiali della spada dritta.

non mi trasmette nessuna immagine: solo parole prive di spessore. Peccato, ripeto, perché il personaggio di Kron, nonostante abbia avuto poco tempo per conoscerlo, mi è piaciuto parecchio. Si poteva fare di meglio, dunque.

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Letture di dicembre> Il corvo di cristallo, Chiara Panzuti (734 pp. – inviatomi dall’autrice) Letture di dicembre

Recensione disponibile a breve.

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Letture di dicembre> Lettere dal buio, Elvio Bongorino e Germano Dalcielo (168 pp. – inviatomi dagli autori in formato eBook) Letture di dicembre

Recensione disponibile a breve.

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Per oggi è finita. E voi? Avete letto dei libri durante l’ultimo mese dell’anno?
Ah, ditemi anche cosa ne pensate della novità! :)


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