Epic fantasy: La notte del Corvo di James Barclay. Amabile reunion dal solito sapore agrodolce: divertente, epico, avventuroso, con ampio spazio per il dolore che ognuno di noi potrebbe provare. La fine è veramente inaspettata e spiazzante, ma giusta. E adesso scommetto che mi tocca aspettare il quarto romanzo.
Funny romantic: Overbite di Meg Cabot. Fermo restando che tra i suoi due spasimanti impalerei quello umano, Meena Harper mi è decisamente simpatica: non è una superfiga stendivampiri, ma una poraccia che s'è ritrovata col fidanzato sbagliato. O meglio: giusto, giustissimo, ma della specie sbagliata. Un personaggio che non sfigurerebbe nel cast di Sholeh Zard.
Romanzo de paura che Stephen King gli fa una pippa: Notte eterna di Guillermo Del Toro e Chuck Hogan. Basterebbe la copertina a far capire che non stiamo parlando di amichevoli vampiri della porta accanto, bensì di creature feroci e disumane, ripugnanti, che seguono logiche ben diverse dalle nostre. Per provare una paura fottuta: catartico.
Dove i vampiri sono un pretesto: L'accademia dei vampiri di Richelle Mead. Normali meccanismi di potere all'interno di una high school un po' particolare. Dove il vampirismo è un pretesto, probabilmente per adeguarsi al binomio vampiri/adolescenti di moda, ma potrebbero benissimo essere maghi o umani o qualsiasi altra specie da romanzo urban fantasy. Non male, per chi sopporta il genere.
Nuove creature magiche: La chimera di Praga di Laini Taylor. E dopo vampiri, licantropi, maghi, angeli, demoni, djinn e chi più ne ha ne metta, siori e siore, ecco le chimere. In guerra contro gli angeli, chissà perché poi. Nonostante queste orride premesse, la storia è leggibile, ma difficilmente leggerò i seguiti. Una nota poetica: la figura del Mercante di Desideri che non desidera mai, lui spera.
Romanzo di formazione: Thomas Jay di Alessandra Libutti. Bello tutto il lavoro di promozione, con la creazione del sito Free Thomas Jay e tutto il battage che ne è seguito. Il libro non è il mio genere, ma è una bella storia di formazione.
Fiaba: Rosa candida di A.A. Olafsdottir. Confesso: sono stata attirata principalmente dalla copertina, bellissima. Il libro boh, sai quando hai l'impressione che ci si sia fermati a una prima stesura, perché non si sapeva bene dove andare a parare? La storia è bella, il protagonista tal quale a mio marito (e il padre tal quale a mio suocero), bella la storia del roseto e l'aura un po' da realismo magico. SPOILER Forse la mia delusione nasce dal fatto che, in un'atmosfera così fiabesca, la tipa che dice "ho bisogno di cercare me stessa" proprio non ci sta. In un'atmosfera così, non c'è spazio per nient'altro che per il "vissero tutti felici e contenti, con una rosa tra i denti". FINE SPOILER Da provare.
Vampiri adolescenti pasticciati: Bleeding Love di Alyxandra Harvey. C'è la solita tipa adolescente. Solo che in questo caso non scopre improvvisamente di essere la principessa di un'antica casata di creature magiche: lo sa da quando è nata e per lei il sedicesimo compleanno sarà il giorno in cui smetterà di stare alla luce del sole, mangiare cibi normali, eccetera. Diventerà una vampira, come tutti quelli della sua famiglia, e secondo un'antica profezia regnerà su tutti i vampiri. A parte i patetici intrighi politici, di questo romanzo salverei una scena: quella in cui la madre della protagonista, Helena, fa irruzione armata insieme ai suoi sette figli e fa fuori la cattiva con un colpo di paletto in mezzo al cuore. Son finiti i tempi in cui le mamme si limitavano a strillare e piangere.
Per chi non è a dieta: A neve ferma di Stefania Bertola. Non siamo ai livelli di Romanzo rosa, ma questo libro è un piacevole svuotacervello in cui l'amore, gli equivoci e i dolci la fanno da padrone. Ideale per la convalescenza.
Per sognare Istanbul: Scandaloso omicidio a Istanbul di M. M. Somer. Come giallo, non un granché. Come spaccato di vita, da leggere assolutamente.
Giallo metafisico: La ragazza dei fiori morti di Amy Mac Kinnon. Bel giallo, costruito bene, che rimanda solo in qualche accenno ad Amabili resti, cui l'ho sentito paragonare. Peccato che la protagonista abbia nel sedere un palo grosso come quelli della luce, ché a un certo punto ti vien da chiederti perché son tutti lì a sdilinquirsi per lei. Dal mio punto di vista, poteva esserci un lieto fine ancor più lieto.
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