Settembre è partito veramente in sordina: non trovavo libri che mi ispirassero. Ma poi, in libreria a Viareggio, la svolta:
Un po' Kay Scarpetta, molto Bridget Jones: L'allieva di Alessia Gazzola.Giallo divertente e leggero, incredibilmente realistico nella descrizione delle dinamiche universitarie. Godibile, soprattutto come lettura estiva.
Onesto fantasy di maghi: La guaritrice dei maghi di Trudi Canavan. Non so nemmeno io perché mi sono impegolata in questa saga. O meglio: lo so. Mi affascinava l'idea di leggere una storia in cui la madre non stava con le mani in mano a piangere per il figlio lontano e in cui il figlio doveva confrontarsi non con il solito padre mito, ma soprattutto con una madre viva e tosta. Questo punto è risolto bene, ma la storia è un po' fiacca.
Divertimento pirotecnico: L'ultimo drago e La sfida di Kazam di Jasper Fforde. Ecco, se mai scriverò così, con ogni probabilità gli assistenti sociali mi faranno rinchiudere: avere una fantasia così sfrenata senza fare uso di sostanze è sicuro indice di una mente non normale. Ma felice da matti.
Narrativa orientale: Il totem del lupo di Rong Jiang. Ecco, io credo di aver capito il mio problema con la letteratura dell'estremo oriente: odio le ripetizioni. Se mai mi capitasse di ripetere la stessa frase nello stesso libro per ribadire lo stesso concetto non una ma svariate volte (in realtà meno di una decina, percepite 200), mi parrebbe di essere una pessima scrittrice. Non è così per gli orientali, evidentemente, altrimenti questo non sarebbe "il bestseller della nuova Cina". E devo dire la verità: una volta che hai capito che l'autore non ti sta trattando da scema, ci passi su, perché questo è un libro da leggere. Per capire dove stiamo andando, come ci siamo arrivati e che sarebbe ora di cambiare strada. E per sviluppare un desiderio insopprimibile di partire per la Mongolia.
Storia d'amore e di lupi: Shiver di Maggie Stiefvater. Mi aspettavo Twilight versione lupina. E invece questa è una delicata storia d'amore, in cui i lupi c'entrano fino ad un certo punto. Bello, ma non credo che leggerò i seguiti: ho troppa paura di rovinarmi il sapore del primo.
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