Qualche tempo fa un’amica marmocchio free mi ha chiesto (con la fresca ingenuità di chi beatamente ignora)cosa leggono le mamme sotto l’ombrellone. “Dipende“, le ho risposto, “principalmente dalla fase della maternità in cui si trovano“.
In linea di massima ho potuto appurare sul campo che:
- donne in dolce attesa: divorano manuali di puericultura 0-1 anno come fossero noccioline, non capendoci pressochè una mazza, ostentano alla prima occasione il loro seppur vago sapere giusto per bullarsene con il proprio compagno;
- mamme con marmocchi o – 12 mesi: le istruzioni dello scaldabiberon o del cuocipappa a vapore, cadendo in catalessi tra il rigo numero 3 e il rigo numero 5;
- mamme con marmocchi over 1 anno: libri ironici sulla gravidanza in cui si ritrovano parola per parola (il delirio, il senso di inadeguatezza la voglia di emigrare un giorno sì e l’altro pure) ma lo confesserebbero soltanto ai propri gerani in balcone, morti ormai da mesi.
Per quanto mi riguarda, avendo passato tutte e tre le fasi, ho potuto finalmente vivere un’estate parecchio stimolante dal punto di vista librario. Sono stata in provincia di Pescara con il piccolo Chicco e suo fratello Leonardo*, in giro per villaggi sconosciuti della Svezia con il centenario Allan Karlsson e la sua incredibile cricca**, ho seguito con apprensione le vicende di Wladek Koskiewicz (giocandomi le coronarie nel tentativo di fuggire con lui dal campo di concentramento) e William Lowell Kane***, e mi sono letteralmente innamorata di Thomas, piangendo a dirotto nella speranza che il padre la smettesse con tutte quelle botte e alla fine riuscisse a diventare davvero quello che sognava da piccolo: “felice, da grande voglio diventare felice“****.
(* Le giostre sono per gli scemi – Barbara di Gregorio ** Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve - Jonas Jonasson *** Caino e Abele – Jeffrey Archer **** Il libro di tutte le cose - Guus Kuijer).
Ed è stata un’estate abbastanza fortunata anche sul piano delle letture da mamma. Dopo essere infelicemente incappata in “Mia figlia è una iena” (una realtà davvero troppo lontana dalla mia che, a pochi giorni dall’inizio dell’asilo, sono colta dalla sindrome del nido vuoto e forse, se potessi scegliere, la Marmocchia la terrei a casa con me fino ai trent’anni… almeno), ho piacevolmente seguito le avventure di “Una mamma da url” (blogger nella finzione e nella vita reale), sorriso allo sguardo ironico sulla maternità di Nicoletta Bortolotti con il suo “Neomamme allo stato brado” e riletto “Ma come fa a far tutto“, un libro che trovo molto divertente e di cui aspetto a breve la trasposizione cinematografica. E infine, tanto per non farsi mancare nulla, due piccole perle letterarie (a mio parere): “Elogio di una donna normale” di Irene Bernardini e “Latte Nero” di Elif Shafak.
E in attesa di capire cosa mi riserverà l’autunno letterario, vi lascio qualche breve recensione.