L'estate, per un motivo o per l'altro, è un periodo di (maggiori) letture e, come ogni anno, giornali, radio-tv e la rete sono prodighi di consigli in merito: dunque, ve ne suggerisco una anch'io.
![LETTURE PER LE VACANZE LETTURE PER LE VACANZE](http://m2.paperblog.com/i/130/1305296/letture-per-le-vacanze-L-0FZ4NX.jpeg)
La vacanza potrebbe trascorrere tranquilla tra gite sul Bosforo, cene in ristoranti tipici, visite ai monumenti e shopping, se non che, una mattina in albergo Charitos viene avvicinato da un "romeo", uno dei pochissimi rimasti a vivere a Costantinopoli. Maria, la sua balia ormai anziana, è partita giorni prima da Salonicco per la Turchia ma non è mai arrivata a destinazione. Sulle prime il commissario non è molto interessato, ma poi compare in scena il cadavere del fratello di Maria, trovato morto avvelenato in Grecia nella casa dove viveva con Maria. Dato che a questo si aggiungeranno ben presto altri morti, tutti ammazzati, questa volta in Turchia, con tyropita infarcite di veleno e che tutti i sospetti cadono sulla anziana balia, Charitos è costretto dal suo capo Ghikas a mettersi a disposizione della polizia turca. Sulle prime con un po’ di diffidenza reciproca, poi con un crescendo di amicizia e rispetto, insieme al collega turco Murat (giovane e bravo poliziotto nato in Germania, che gli fornisce interesanti spunti di riflessione sui concetti di minoranza, pregiudizio e discriminazione), Charìtos ricostruisce la complicata storia di ingiustizie, violenze e vendette personali che stanno alla base della vicenda.
L’aspetto più interessante del romanzo, a mio giudizio, non è però la trama gialla: l’indagine si sviluppa in maniera tutto sommato prevedibile e senza particolari colpi di scena. Il colpevole è chiaro quasi da subito e così il movente e si tratta semmai di partecipare all’inseguimento da parte dei poliziotti, mentre Markaris, più che sul “brivido”, punta sull’aspetto umano della vicenda, fino al commovente finale. L'interesse, e per questo ne parlo nel blog, è dovuto al fatto che, attraverso la caccia all’assassino, attraverso il rapporto tra Charitos ed il collega turco Murat, con le parole, i gesti e gli sguardi dei “romei” superstiti rimasti nella Città e di quelli che vi tornano di tanto in tanto alla ricerca delle loro radici, Markaris racconta tutta la complessità e le difficoltà del rapporto tra greci e turchi.
Pagina dopo pagina, mentre ci racconta l’ennesima indagine del commissario Charitos, l'autore ci aiuta anche a capire le contraddizioni di una storia difficile e complessa e le implicazioni del presente che di quella storia è la conseguenza. Nei dialoghi e nei pensieri dei personaggi, protagonisti e comprimari, queste implicazioni finiscono per rimescolare certezze e pregiudizi, dubbi e luoghi comuni, fino a condurre chi lo voglia a guardare con occhi diversi la vita, scoprendo magari che la propria e quella dell’altro non sono poi così distanti. Si dice che spesso i gialli facciano capire una realtà più facilmente e meglio di tante dettagliate analisi o ponderosi saggi: se ciò è vero La balia ne è un ottimo esempio.