Ti mangio!
La storia si apre con la scena di due bambini, Sara e Leo, che stanno facendo una passeggiata nel bosco.Due bambini a spasso nel bosco… E’ vero sullo sfondo si vede una casa, sarà forse la loro casa di vacanze oppure la casa della zia o della nonna, ma alzi la mano chi lascerebbe andare i propri bimbi a fare una passeggiata da soli nel bosco.Ma che dico nel bosco, anche solo al parchetto vicino o per la via sotto casa.Qui invece i due bimbi sono soli e a giudicare dall’equipaggiamento la cosa è stata preparata e organizzata per tempo. I genitori, o la zia o la nonna, gli hanno pure preparato la merenda e si sono assicurati che avessero il caschetto. Nel bosco da soli sì … ma col caschetto!Il bosco è pieno di meraviglie e di pericoli ed infatti Leo viene subito mangiato da un Inghiottone dei Boschi. Spesso i pericoli sono del tutto imprevedibili e sconosciuti.
Ma il bello è che Sara non corre a casa piangendo, non chiede aiuto col cellulare … Sara si dà fare per aiutare Leo.
La storia è tutto un susseguirsi di mostri che si mangiano, si ingoiano, creando una originale “mostrioska”, e Leo finisce sempre più in fondo a una serie di pance, puzzolenti umide e calde come una discarica ai tropici.Sara non molla. E’ tenace e ingegnosa e segue suo fratello, mostro dopo mostro, per terra, sotto acqua e nel cielo.E si prende pure i suoi rischi, allontanandosi sempre più da casa e addentrandosi in territori sconosciuti e sfidanti.Quanto è diverso dal “mi aiuti? non ci riesco … non sono capace … ho paura … “ che spesso pigrizia, comodità e mancanza di autonomia, mettono in bocca ai nostri bimbi.Alla fine Sara compie il gesto più coraggioso: affronta i mostri entrando nelle loro pance per riprendersi suo fratello Leo.Bisogna dire che anche Leo è un bel tipetto. Non è rannicchiato che piagnucola e trema di paura, ma se ne sta tranquillo a leggersi i fumetti.Lui sa che Sara sarebbe arrivata e non ha paura.Che bella questo messaggio di amore e solidarietà tra fratelli: “io ci tengo a te, sono disposta a rischiare per te, non ti abbandono”. “Lo so, non avevo dubbi”.
Non c’è alternativa, se vogliamo che i nostri figli imparino a cavarsela da soli dobbiamo stare a distanza e lasciarli sperimentare, rischiare, provare, osare, cavarsela da soli.E’ difficile, e talvolta doloroso, ma scopriremo energie e capacità che non conoscevamo e non ci aspettavamo.
Anche questa storia rischia di mettere a nudo le nostre debolezze e paure … ma è troppo bella per non leggerla insieme ai nostri figli!
Finisco con una poesia di Rodari che ci sta proprio bene:
A un bambino pittoreAppeso a una parete
ho visto il tuo disegnino:
su un foglio grande grande
c'era un uomo in un angolino.
Un uomo piccolo piccolo
forse anche
un po' spaventato
da quel deserto bianco
in cui era capitato,
e ne stava in disparte
non osando farsi avanti
come un povero nanonel paese dei giganti.
Tu l'avevi colorato
con passione.
ricordo il suo magnifico
cappello arancione.
Ma la prossima volta,
ti prego di cuore:
disegna un uomo più grande,
amico pittore.
Perché quell'uomo sei tu,
tu in persona, ed io voglio
che tu conquisti il mondo:
prendi, intanto,
tutto il foglio!
Disegna figure
grandi grandi,
forti senza paura,
sempre pronte a partire
per una bella avventura.
da “Il libro degli errori” di Gianni Rodari