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Level 22: Gary's Misadventure - Recensione

Creato il 06 marzo 2016 da Lightman

Lo stealth game di Moving Player ci conduce tra i corridoi di un ufficio posto su ventidue piani, sfruttando le tradizionali meccaniche di genere in maniera un po' troppo scolastica.

Versione analizzata: PC

Level 22: Gary's Misadventure - Recensione
Level 22: Gary's Misadventure - Recensione

Andrea Fontanesi sceglie (in)consapevolmente di votarsi al videogioco fin dalla più tenera età, quando, negando alla madre il piacere popolare della prima parola dedicata, pronuncia un "Ma" pregno di speranza assieme a un "rio" assai meno poetico. Crescendo si lascia sedurre dal fascino della scrittura per infine realizzare, dopo ben ventisei anni, che le due passioni, quando si compenetrano, sono in grado di donargli enormi soddisfazioni. Strenuo sostenitore dello sperimentalismo audiovisivo, nutre da sempre un sano interesse per il cinema d'animazione, ed è inoltre profondamente legato all'arte del doppiaggio, che pratica tutt'ora a livello amatoriale.

Presentarsi in ritardo agli appuntamenti equivale per molti individui a un vero e proprio stile di vita. I più neanche se ne rendono conto, e non conta quante volte amici e conoscenti più puntuali glielo facciano notare, magari con tono giustamente stizzito: ricapiterà inevitabilmente, ancora e ancora. La questione si fa però ben più spinosa allorché questi non badino all'orologio neppure quando a contatto con il mondo del lavoro. Peggio se assunti da una grande ditta, dove il rito del "timbrare il cartellino" è una dura condanna verso chi nei giusti tempi proprio non sa starci. Gary, il protagonista di questa vicenda, è l'incarnazione pixellata del tipo umano appena descritto, qui alle prese con una levataccia post-bagordi che, se colto sul fatto dal Megadirettore Galattico di turno, gli costerà senz'altro il posto. Level 22: Gary's Misadventure mette quindi in scena le gesta di questo impiegato piccolo piccolo sotto forma di stealth isometrico a livelli -ventidue, come il titolo suggerisce-, dove l'obiettivo è quello di raggiungere la propria scrivania senza mai intercettare lo sguardo dei colleghi, per qualche motivo più che pronti a spifferare l'inoperosità del compagno ai piani alti.

È tardi, è tardi, sai? Io son già in mezzo ai guai!

Level 22: Gary's Misadventure - Recensione

Ciascuno stage di Level 22 prevede quindi che il personaggio percorra un piano colmo di "sentinelle in camicia e cravatta" da un punto d'ingresso a uno d'uscita. Entrando sciaguratamente nel loro cono visivo, quest'ultimo diventa immediatamente visualizzabile in rosso per qualche istante, al che, nel caso in cui si attardasse troppo al suo interno, il giocatore viene scoperto in modo definitivo, costretto a ricominciare dall'ultimo check point conquistato. Evitare l'occhio vigile dei colleghi non è impresa da nulla, dato che i corridoi colleganti le varie stanze sono strettissimi e gli impedimenti tra una zona e la successiva non tarderanno a palesarsi lungo il cammino. Per completare la sfida è dunque necessario sfruttare una serie di oggetti sparsi lungo lo scenario, che Gary può raccogliere di soppiatto e adoperare all'occorrenza nella sua delicata operazione di mimetismo. Tali item variano per funzione e tipologia, da quelli utili a celare la propria identità -giornali con cui coprirsi il faccione, scatole in cui nascondersi "alla Solid Snake"- a quelli, come le ciambelle, utili ad attirare i vigilanti più golosi e, di conseguenza, smuoverli da una posizione altrimenti immutabile. Ancora, a gioco avanzato sarà d'uopo manomettere i generatori di corrente col caffè per far buio, riempire di lassativo i succitati dolciumi, persino impiegare grossi libri contabili per colpire alle spalle quei lavoratori zelanti che mai e poi mai si sposterebbero dal proprio computer per una pausa pur breve. Capire come concatenare le azioni e in che modo utilizzare gli strumenti disseminati nell'ambiente è soprattutto questione di tempismo e coordinazione, che può qua e là tramutarsi in trial & error quando i fattori di cui tener conto si trovano fuori dall'inquadratura, la quale, pur mobile tramite stick analogico, non sempre sa restituire una buona visione d'insieme. Al netto di quest'aspetto, comunque, completare i ventidue livelli è tutto sommato operazione semplice, sebbene, va detto, la difficoltà non sia spalmata nell'arco dell'avventura in maniera perfettamente omogenea. Semmai, la competizione si fa leggermente più avvertibile nel caso in cui ci si dedicasse alla caccia ai collezionabili. Ce ne sono di due diversi tipi: i primi, action figure lasciate in giro da un ex collega di Gary, ora suo informatore esterno, sono facilmente recuperabili passandovi appresso; i secondi, invece, prevedono l'apertura di casseforti a combinazione cifrata tramite risoluzione di piccoli giochi di logica, basati totalmente sulla ricerca e interpretazione d'indizi ambientali o scritti.

Level 22: Gary's Misadventure - Recensione

Collectible a parte, l'esperienza si conclude entro tre o quattro ore di playthrough e non ha la forza di lasciare granché all'utente, effetto di meccaniche già viste e qui rese in maniera non troppo raffinata, complici alcuni problemi tecnici che, per un titolo di così bassi requisiti, sarebbe stato lecito non attendersi. Non di rado, per esempio, ci è capitato di rifugiare il personaggio dietro pareti spesse e opache, eppure essere ugualmente smascherati dagli odiosi sorveglianti, evidente conseguenza di una programmazione non propriamente sopraffina. Più riuscite, invece, le poche boss fight che Level 22 propone nel passaggio da un set di stage -composto di cinque unità- a quello successivo. Qui Gary dovrà vedersela contro una gigantesca macchina assembla-impiegati robot, un'oscura creatura sotterranea preposta a incenerire i documenti che potrebbero nuocere alla compagnia. Brevi scontri a fasi, insomma, che, oltre a variare la formula di base, valorizzano l'umorismo lieve di cui l'opera in effetti vive.

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