Lewis Hamilton ammette i motivi del passaggio alla Mercedes
Da Magazinef1
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Il Campione del Mondo 2008 dopo sette gran premi completati per il nuovo team svela la vera ragione che lo ha portato a lasciare dopo anni di successi in quasi tutti i circuiti del mondo la scuderia Vodafone Mclaren Mercedes: la paura di non poter bissare il suo successo iridato lo ha convinto infatti a dare una svolta alla sua carriera, chiudendo la parentesi con la squadra di Woking e aprendone un'altra con il team Mercedes AMG Petronas, in grado di potergli fornire una vettura competitiva per lottare al vertice.
La bontà della sua scelta si è subito rivelato al pubblico grazie a una prima serie di gare positive, che hanno lasciato da parte lo scetticismo iniziale permettendo al pilota inglese di raccogliere ben 3 podi (tutti terzi posti ottenuti in Malesia, Cina e Canada) ottenendo più punti del suo vecchio team, afflitto da numerosi problemi nello sviluppo della nuova MP4-28 con la quale nè Perez nè Button sono riusciti ad imporsi sugli avversari conquistando soltanto qualche piazzamento nei punti.
Queste le parole del campione inglese: "Sentivo che il tempo mi scivolasse davanti. Sono passati ben cinque anni dalla conquista del primo titolo, troppi se consideriamo i miei successi nelle categorie inferiori. Sono felice di aver ottenuto un Campionato del Mondo, guardando ai piloti che in passato non sono mai riusciti a imporsi per sfortuna o per la poca competitività della vettura a disposizione. Ma d'altro canto vorrei poter affermarmi di nuovo, diventando uno dei piloti più vincenti della storia di questo sport. Diventare campione due o tre volte ti rende speciale."
Guardando ai risultati di Alonso e Vettel infatti, Hamilton sembra soffrire di gelosia non potendo contare sullo stesso numero di successi dei suoi avversari, nonostante sia sempre stato indicato come un pilota di pari livello ai campioni di Ferrari e Red Bull. L'avanzare però dell'età ha accelerato i tempi di maturazione del 28enne, che ha così deciso di cambiare per cercare una vettura ancora più competitiva: "Non sarò per sempre presente in questo sport e invecchiando diminuiscono sempre di più le mie possibilità di affermarmi come un pilota duro, ma vincente. Ho avuto un esordio straordinario dove sono riuscito subito a impormi sfiorando il titolo nel 2007 e vincendolo poi nel mio secondo anno di attività. Ma da allora non ho più avuto una monoposto all'altezza di quelle delle scuderie rivali e tutti sanno quanto un auto competitiva possa fare la differenza in questo sport."
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