L'aria entra dai finestrini e mi confonde un po' , mi ubriaca. La luce è la solita magica luce di Gerusalemmme,
quella delle sette di sera,
che ti rapisce se ti lasci prendere, non ho ancora trovato da nessuna parte una luce così.
Luce surreale.
E mentre imparo a guidare mi ipnotizzano
gli ulivi ,
le pietre,
le case rosa dei nuovi quartieri
(e intanto sono già tre giri che faccio nella piazzetta per imparare a girare),
i cespugli,
il vento che entra dai finestrini,
la voce tranquilla del maestro di guida,
(piede sul freno, frizione fino in fondo, lascia il freno, metti la prima, lascia la frizione, dai gas),
e intanto tutto scorre intorno a me e suona il telefono
Meni, tu stai attento vero? Dico io.
Si, non ti preoccupare sono i tuoi occhi.
Allora continuo e mi concentro sui pedali
e sono già le otto
devo tornare a casa ma scendo dalla macchina ,
mi siedo su un sasso guardo il panorama dalla pineta.
Voglio trattenere in me la magia della guida.
Alle otto .
A Gerusalemmme.
Magazine Talenti
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