La nostra Spin Bike: semplice ed efficace.
Con un telaio metallico, avremo di fronte una struttura solida e stabile, che (a seconda di marca e modello) può raggiungere i 50 kg circa di peso complessivo. La catena (che per motivi di sicurezza non può girare a vuoto) si muove ad ogni nostra pedalata e girerà attorno ad un “volano”: unica ruota (posta anteriormente) che arriva a pesare, da sola, anche 28 kg. Un pomello a “portata di mano” ci permetterà di regolare la “pinza dei freni”, che tramite l’attrito sul volano imporrà la RESISTENZA, vincolando la nostra andatura. Un freno d’emergenza, un manubrio anti-scivolo, pedaliere e piedini regolabili, completano la struttura del nostro unico attrezzo di lavoro.
LEZIONE TIPO
Una lezione di Spinning si può dividere in tre parti principali: riscaldamento, parte centrale (Sviluppo] e defaticamento.
Durante il Riscaldamento, l’istruttore manterrà un’andatura capace di prepararvi al proseguo della lezione. Tra gli obiettivi di questa fase c’è quello di evitare il fiatone, affaticamenti di vario genere e crampi (in particolare ai polpacci).
Nella Parte Centrale di una lezione di Spinning viene simulato un tracciato virtuale, comprensivo di salite, dislivelli, e tratti pianeggianti. Il tutto accompagnato da musiche accattivanti e a tema con la lezione in corso. Volutamente non ho citato le Discese poiché non sono contemplate, senza dire che la struttura della bike non lo permette. Il manubrio è privo di perno (fulcro): sarà quindi impossibile (benché inutile alla disciplina stessa) emulare curve e/o sterzate sul nostro “cammino”.
Il Defaticamento (tecnicamente chiamato anche “WorkOut”) viene eseguito nella parte finale della nostra lezione e vuole riportare il nostro fisico ad una condizione più “normale”:
- Abbasseremo il Battito Cardiaco = evitando di sforzare ulteriormente (ed inutilmente) il nostro cuore, ripristinando una frequenza più consona.
- Distenderemo i muscoli = effettuando STRETCHING, al fine di evitare fastidiosissimi crampi, e/o quel noioso acido lattico del giorno dopo.
- Correggeremo la Respirazione = ridando l’ossigeno necessario a tutti i tessuti del nostro corpo.
- Idratazione e reintegro = un buon asciugamano (a tamponare le gocce della nostra fatica) e l’assunzione di liquidi (Sali minerali o integratori sportivi), consentiranno il nostro “rigenero”.
Le POSIZIONI (schematiche) dello Spinning:
PIANURA (principale, di base) = Seduti, impugnatura del manubrio a gomiti stretti, braccia morbide ed andatura costante.
COLLINA = Impugnatura manubrio a gomiti larghi, ci solleviamo dal sellino mantenendo la schiena dritta.
MONTAGNA = Sempre sollevandoci dal sellino, impugnatura di testa del manubrio e braccia distese a cercare l’estensione del nostro corpo, lungo la bike.
I CONSIGLI ( alle nuove leve), curiosi ed appassionati.
Chi vi parla pratica lo Spinning da 8 anni e non ha nessuna intenzione di smettere.
- I benefici di questa pratica credo vi siano ben chiari, ma per chiarezza e correttezza devo far presente che è una disciplina che sollecita GINOCCHIA, SCHIENA e, se fatto malamente, anche il COLLO.
- Il cuore merita “rispetto” e, considerando che andremo a sollecitarlo non poco nel giro di 45 minuti di lezione, prestate attenzione e non chiedete troppo a voi stessi. Un cardiofrequenzimetro da commercio è l’ideale per monitorare correttamente l’unico muscolo involontario del nostro corpo.
- Ogni lezione di Spinning non è MAI da considerarsi una “gara”, pur essendoci sempre un pizzico di sacrosanta competizione tra tutti i partecipanti.
- Non rimanete rigidi: tutti i movimenti di una lezione di Spinning devono risultare naturali.
- L’Istruttore (o Istruttrice) è Lì PER VOI, non abbiate timore di chiedergli nulla, tantomeno di criticarlo: ogni sessione di Spinning deve essere un giusto compromesso tra il SUO insegnamento ed il VOSTRO benessere!
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