Lezioni di piano

Creato il 01 settembre 2010 da Cinemaleo

1993: The Piano di Jane Campion

Giustamente inondato da premi il primo grande successo della regista neozelandese.

Un film che è piaciuto molto al pubblico e che ha ricevuto ottime critiche (benché qualcuno abbia rimproverato un eccesso di manierismo): “Attori eccellenti in un raffinato e suggestivo melodramma” (Il Corriere della Sera),  “…davvero molto bello: misterioso, violento e squisito… il film conferma un talento cinematografico forte e raro” (La Stampa).

Particolarmente esatto mi sembra il giudizio de il Morandini: “è un dramma che coniuga il romanticismo gotico di Emily Brontë con l’acceso erotismo di D.H. Lawrence, filtrandoli con la sensibilità e la lucidità di una donna di oggi che rifiuta l’ipoteca del pessimismo tragico”.

Romanticismo e sensualità a profusione in un lavoro dallo stile perfetto che è, al contempo, formidabile ritratto di una nazione che sta nascendo e profonda analisi di complesse psicologie. Amicizia amore gelosia disperazione vendetta pentimento rimorso perdono… Raramente una così vasta gamma di componenti umane sono state così ben rappresentate in personaggi che sembrano molto diversi da noi ma nei quali, in realtà, è facile immedesimarsi. Chi più chi meno, proviamo tutti le stesse sensazioni, abbiamo tutti le stesse aspirazioni, le stesse fragilità, gli stessi desideri, gli stessi impulsi… nonostante le epoche diverse, nonostante i mondi diversi.

Un’opera profondamente poetica che emoziona come poche e che ha fatto di Jane Campion una delle registe più celebrate. Più che in altre sue opere, in Lezioni di piano (la cui sceneggiatura ha richiesto ben cinque anni di lavoro) abbiamo un vero e proprio inno alla donna, al suo coraggio, al suo spirito di ribellione e di indipendenza, alla sua modernità: una donna che non accetta compromessi, una donna che lotta per uscire dal proprio isolamento, una donna che vuole affermare se stessa contro falsi moralismi e ipocrite convenzioni. Dà vita alla straordinaria protagonista una eccezionale Holly Hunter, giustamente colmata di premi e riconoscimenti per la sua interpretazione davvero fuori dal comune. Circondata da un parco di attori uno più bravo dell’altro, disegna in modo insuperabile  un personaggio difficilmente dimenticabile… uno dei migliori ritratti femminili che il grande schermo ci abbia mai regalato.

p.s.

-Holly Hunter suona realmente il piano

-Prima dei titoli di coda si legge “for Edith”, la madre di Jane Campion

scheda 

premi e riconoscimenti 


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