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Lezioni di tenebra, Helena Janeczek, Guanda

Creato il 11 febbraio 2011 da Atlantidelibri
Auschwitz concentration camp photos of Witold ...

Image via Wikipedia

Dopo i successi delle Rondini di Montecassino, di critica e pubblico, Guanda ripropone dopo quattordici anni dalla prima edizione per Mondadori ‘Lezioni di tenebra’ di Elena Janeczek , autobiografia della scrittrice tedesca di nascita (classe 1964), ebrea polacca di famiglia, italiana di adozione. Con un linguaggio immediato e toccante, Helena Janeczek ci mostra la storia di una figlia e della madre sopravvissuta al lager di Auschwitz, dove invece e’ morta la nonna.

 

Lezioni di tenebra, Helena Janeczek, Guanda

 

«Due cose non si possono guardare in faccia: il sole e la morte» ha scritto La Rochefoucauld nelle sue Massime. La visione diretta della grande luce e del grande buio sono per noi intollerabili. Si può essere ciechi per troppa luce o per troppo buio. Per questo occorre abituarsi gradualmente all’una come all’altro. Ed è proprio così, per gradi, che queste Lezioni di tenebra ci portano al grande buio, al cuore nero della storia: Auschwitz.

In un racconto nutrito di biografia, che diventa anche biografia di una generazione, l’autrice esplora, pagina dopo pagina sempre più in profondità, il rapporto con sua madre, l’unica di due famiglie numerose a essere sopravvissuta alla Shoah, insieme al padre: ebrei polacchi, vissuti in Germania, dove la figlia Helena è cresciuta sentendosi totalmente estranea al mondo tedesco e alla sua cultura, pur usandone la lingua. Non soltanto una memoria sulla Shoah, ma un resoconto appassionato e allo stesso tempo lucido che punta a misurare l’intensità del contraccolpo nella generazione successiva. E il contraccolpo sta nell’impossibilità di avere radici, nella confusione linguistica, nel bisogno disperato di appartenere e nella condanna crudele di sentirsi estranei, comunque e dovunque.

 

“Lezioni di tenebra… è proprio una battaglia con la memoria. Una lotta tra il decidere se ricordare o meno: anestetizzare il male emotivo oppure lasciar fluire tutto, come unica terapia per impedire alla Storia di ripetersi.”

Roberto Saviano

“Helena scrive a voce asciutta il suo italiano caparbio e preciso che sa schioccare e bisbigliare, lingua esatta di chi ha saputo farsi scrittore in italiano, qualcosa di più intenso di scrittore italiano… E’ il raro caso di chi risale alla storia dei genitori anche contro il loro silenzio e la raccoglie a sillabe da una reticenza infinita. E’ il raro caso di chi onora il padre e la madre nel senso letterale del verbo ebraico del comandamento: kabbèd, dar peso.”

Erri De Luca

 

Helena Janeczek è nata nel 1964 a Monaco di Baviera in una famiglia ebreopolacca. Si è trasferita in Italia nel 1983. Ha pubblicato una raccolta di poesie in tedesco e il romanzoCibo (Mondadori, 2002). Le rondini di Montecassino è stato finalista al Premio Comisso e vincitore del Prenmio Pisa e del Sandro Onofri. È redattrice di Nuovi Argomenti e di Nazione Indiana. Vive a Gallarate e lavora a Milano.



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