LHC in versione LEGO. Da un’idea di Nathan Readioff, nella foto. Crediti: Kate Shaw.
«Spero proprio di non dover fare dei lavori di ampliamento in casa e spendere una montagna di denaro per averlo. ;) È un progetto grandioso e spero possa diventare realtà». Gli utenti si scatenano in facili ironie sul forum del cantiere virtuale dei mattoncini più famosi del mondo: LEGO ideas.
Il tema però, va detto, si presta: il più grande acceleratore di particelle mai realizzato dall’uomo, che ha scovato Mr. Higgs, il Large Hadron Collider trasformato in un giocattolo per bambini. E l’idea è di un giovane ricercatore, PhD, in forze all’Università di Liverpool che al CERN ha contribuito alle ricerche dell’esperimento ATLAS. La proposta di Nathan Readioff, questo il nome del giocattolaio della scienza, è stata accolta da LEGO e ora è al vaglio del popolo della rete: se raggiungerà i 10.000 voti necessari per passare al vaglio della LEGO Review, potrebbe anche diventare un giocattolo in carne e… plastica (per votare clicca qui).
Readioff ha disegnato un modellino in scala di LHC, con tanto di dettagli. Non solo ATLAS. Ci sono ALICE, CMS e LHCb. Ogni esperimento è abbastanza piccolo da stare nel palmo di una mano. Certo la rappresentazione complessiva non è una fotografia esatta della realtà, manca qualche dettaglio e le proporzioni non sono rispettate sempre ma: che bellezza! La fisica particellare a misura di bambino (e dei Nerd che, c’è da scommetterlo, sono già pronti ad acquistare la loro confezione).
«Un’esperienza di puro divertimento che ci dà la possibilità di mostrare un esperimento complesso come LHC a persone di tutte le età», spiega Readioff. «Speriamo che questo modellino in LEGO possa avvicinare la gente comune alla fisica delle particelle e al lavoro che il CERN porta avanti alla scoperta delle leggi che governano l’Universo».
ATLAS e CMS sono rilevatori di grande dimensione, realizzati in collaborazione internazionale da oltre 2000 fisici.
ALICE è ottimizzato per lo studio delle collisioni tra ioni pesanti.
LHCb è progettato per studiare la fisica dei mesoni B.
Fonte: Media INAF | Scritto da Davide Coero Borga