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Li chiamavano Cpt : in ricordo della strage d

Da Vi
Nella notte tra il 28 e il 29 dicembre 1999, nel Cpt (Centro di permanenza temporanea, così erano stati battezzati gli attuali Cie)di Serraino Vulpitta, vicino Trapani, in seguito a una rivolta duramente repressa, un gruppo di migranti viene rinchiuso in una cella. Il Serraino Vulpitta era stato aperto solo da qualche mese, primo Cpt in Italia dopo il voto della Turco-Napolitano, la nuova legge sull’immigrazione che li istituiva. I migranti rinchiusi nella cella per protesta danno fuoco ad alcuni materassi ma la porta non viene aperta. Scoppia un vero e proprio rogo e anche allora i soccorsi si fanno attendere: e così che tre migranti muoiono carbonizzati, altri tre moriranno in ospedale dopo mesi di atroci sofferenze. A undici anni di distanza per la morte di Jamel, Rabah, Nasreddin, Lotfi, Ramzi e Nasim non vi è ancora nessun responsabile, dopo anni di indagine e processi i colpevoli sono stati tutti assolti, compreso il prefetto di Trapani, rappresentante del Ministero dell’interno e, come tale, responsabile del centro di detenzione.

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