Li presento #1

Da Clotrash @clotrash
Mi sono resa conto che spesso parlo (o mi viene da parlare) di individui di cui non descrivo caratteristiche salienti né parentele, e che quindi rimangono avvolti nelle tenebre (infatti parlo solo di Nels, quanto sono scontata), perciò è infine giunto il momento di presentare ufficialmente i principali protagonisti di questa storia in più puntate che è la mia vita (meno retorica clo, meno retorica). Ordunque, siccome non credo che farò tutto in una volta sola perché se no affittiamo casa io e voi che leggete, andiamo a incominciare con la famiglia:
    • Madre: il nostro è da sempre un rapporto controverso e conflittuale, anche se ultimamente si registrano miglioramenti e schiarite. Madre è una persona concreta, pratica, pragmatica, (il mio opposto), testarda, timida, apparentemente fredda e a-emotiva. Il contrario di Lorelai di Una mamma per amica, insomma, che invece era la madre che da ragazzina sognavo di avere. Io e lei comunichiamo con difficoltà, soprattutto di argomenti personali. Spesso ci risparmiamo le difficoltà evitando proprio di comunicare. Gli argomenti permessi sono: università, casa, tempo atmosferico. E' molto discreta e mai invasiva, non fa mai domande e non si impiccia delle mie cose, se voglio farle sapere qualcosa devo essere io ad andare a dirgliela di petto. Spesso evita anche di dispensarmi consigli, lasciando tutto nelle mie mani. Pare che io sia cresciuta così. Non mostra affetto quasi mai, ho passato anni della mia preadolescenza a desiderare un suo abbraccio, una sua carezza, invano. Mia nonna (sua madre) la chiamava il sergente, per il suo carattere con noi figli. E' come se vivesse dentro un guscio, da cui sbuca solo ogni tanto. Però è una persona molto intelligente, talvolta anche simpatica e cordiale. Di certo non mi ha mai fatto mancare nulla.... che fosse tangibile.
    • Padre: lui è per molti versi più simile a me, più sognatore, più incantato. Come me a volte si perde nelle nuvole della sua testa, gli piace scrivere, leggere, gli piacciono le poesie. Gli piace pensare sulle cose che gli accadono. E' di indole piuttosto remissiva, detto in senso buono, impacciato quando si parla di venire al sodo. Io e lui siamo sempre andati d'accordo, anche se dall'adolescenza in avanti per forza di cose un po' del nostro rapporto si è perso. Sapete, assorbenti, ragazzi, tette.... non sono il genere di cose di cui parlare con un padre. Ma musica, libri, siti internet, fotografia... questo sì, tanto e volentieri. Padre tende a scordarsi le cose, quindi se le scrive. E' spesso svagato, un po' perso nelle sue metafisiche. E' come me. O forse è più corretto dire che io sono come lui. Padre ha ritrovato la fede, io l'ho persa strada facendo. E va bene così.
    • Fratello1: lui è poco più "piccolo" (meno grande?) di me, è un perso dei giochi online e dei giochi di ruolo, mi ha insegnato a giocare a D&D all'età di dieci anni e siccome io ero fissata con la magia questo cornutazzo mi faceva sempre fare lo stregone che non serviva a niente se non a curare lui che era il mezzelfo figo della situazione. C'ha pure i modellini montati e dipinti da lui de Il signore degli anelli. E' un nerd senza speranze, di quelli che se passa una donna si chiedono non chi sia, ma cosa sia. Di quelli che il computer è il miglior amico, insieme a quel paio di altri esseri umani che condividono le sue stesse insane passioni. Però non porta gli occhiali, non è brufoloso, e non è ciccione. Anzi, questo maledetto è secco e coi muscoli e con un abbozzo di tartaruga, perché fino all'anno scorso faceva basket agonistico e lo facevano sfondare in palestra. Ma tenete a bada gli ormoni, o voi donzelle che lo incontrate: è fatica sprecata.
    • Fratello2: lui è il disgraziato di casa, il pazzo, l'attore, il comico e il tragediografo della nostra famiglia. A 4 anni quando piangeva si guardava allo specchio per imparare a fingere meglio, e non ha più smesso di simulare palinsesti e teatrini. Ora di anni ne ha 13 ed è entrato nella triste fase dell'adolescenza, in cui cerca l'accettazione del mondo facendosi il fighetto e il bullo con gli amici e intessendo rapporti sociali che io manco al ginnasio. Non gli piace studiare (beh, a chi piace... oddio no, a dir la verità a me è sempre piaciuto, sono una secchia lo ammetto) e si è fatto bocciare l'anno scorso facendo disperare i miei per tutto l'anno. E' biondo con gli occhi azzurri e secco arrancato, roba che mi viene vicino sparandosi panini di nutella e mi fa pure rosicare: "Sono troppo sottopeso, il dottore mi ha detto che posso mangiare pane e nutella tutti i giorni, questo è il mio secondo panino!"...... decedi. Io per restare magra mangio un terzo di lui e di Fratello1. Maledetto metabolismo maschile.
    • Sorella: lei è la piccola di casa, la più viziata e la più coccolata, anche se adesso dall'alto (dal basso?) dei suoi dieci anni (io e lei ce ne passiamo dieci tondi) si sta rendendo più indipendente. Come prevede la classica prassi, mi ha sempre amata e odiata in quanto figura di sorella maggiore, e mi imita in tutto. Il che, voi lo sapete, non è sempre una cosa positiva. Però io sono cresciuta insieme con Fratello1, lei sta crescendo ora che noi altri siam già tutti grandi, e questo si nota. E' un po' una figlia unica a se stante, anche per il livello di attenzioni domandate e ricevute. E' brava a scuola, puntigliosa a casa (io non ero così!), perfettina (io non ero così), già con uno sviluppato lato femminile (io non ero decisamente così). Mi piace pensare però che da me abbia preso il sarcasmo e l'intelligenza. Eh beh.
    • Plumca: non potevo non includere questa palla di pelo nel nucleo familiare. Ma di lei già ne ho parlato spesso. E' la mia porcella d'india dal folto pelo e dallo stomaco insaziabile, la mangia-fieno squittitrice folle della nostra dimora. Il nome intero sarebbe Plumcake, lo scelsi perché ha il pelo metà bianco e metà color plumcake intinto nel caffellatte. Si crede un gatto, perché fa le fusa. Ma in questa casa, chi è che non ha le sue stranezze?
    • Dadi/Lattuga: una tartaruga marina che la ex-migliore amica di Sorella le appioppò prima di tornare in Cina (sì, è cinese) perché ovviamente in aereo non la poteva scarrozzare. In realtà non si chiama Lattuga ma Dadi, solo che: ma che razza di nome è Dadi? Io in segreto la chiamo Lattuga, tanto è una stupida tartaruga, che vuoi che capisca. Staziona nell'acquario del bagno e ha ormai la nomea di guardona maniaca perché ogni volta che qualcuno si spoglia per fare la doccia, lei si sporge sui sassi della vaschetta e allunga il collo. Vecchia depravata, che facevi con quella ragazzina?
E niente, questi siamo noi. Prossimamente l'edizione speciale sulla gentaglia a cui voglio bene (vale a dire, gli amici).


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