Io e i cocci siamo una bella coppia. Ci navigo nei cocci, li maneggio, li tocco, li numero, li disegno, li predispongo, a malincuore li incollo.
Già, a malincuore, perché i cocci sono affascinanti, conservano la storia dell’intero oggetto e ne hanno una nuova, quella della caduta accidentale, voluta, indesiderata. I cocci hanno il senso della terra, dello schianto, il colpo, l’urlo, lo spavento, la rabbia, il dolore, il pianto.
Io, i miei cocci, me li coccolo, prima di affidarli al restauro.
I cocci si mescolano, si confondono e confondono. Si accoppiano per colore, poi si disperdono quando incontrano altri cocci ed è lì, in quel momento, che l’armonia si crea.
Li Xiaofeng, artista cinese, 1965, Hubei City, colleziona cocci di porcellana di epoca Song, Ming, Yuan e Qing. Sono cocci di scavo, che non appartengono ad un oggetto completo e per questo hanno perso il loro valore storico: sono -solo-cocci.
Li Xiaofeng disegna prima di tutto un abito in pelle e, con pazienza e creatività, poco alla volta cuce i cocci di porcellana con punti di ferro, fino a creare abiti perfettamente indossabili (a parte il peso consistente).
Il risultato è a dir poco sorprendente.
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I cocci sono la metafora della vita: prima siamo interi, poi accade che le esperienze ci rompano in mille pezzi. Potremmo sembrare morti, ma arriva sempre qualcuno che piano ci ricuce per farci rinascere, con i cocci, a vita nuova.
Chiara
Link utili
Il mio sito di restauro ceramiche, ecco spiegata la mia passione per i cocci http://www.chiaraarte.it/
Alcune informazioni su Li Xiaofeng su Redgategallery http://www.redgategallery.com/Artists/Li_Xiaofeng-sculpture/index.html