- Liberalizzaizoni, si dimettono i vertici Abi
La clamorosa protesta dell’Associazione Banchieri Italiani
Giuseppe Mussari, fino a ieri numero uno dell’Abi, ha annunciato in una conferenza stampa le dimissioni dell’intero comitato di presidenza dell’Abi. Il motivo? Ai banchieri non sono piaciute le liberalizzazioni messe in atto dal governo Monti, che proprio ieri hanno ricevuto il via libera con fiducia da parte del Senato e si preparano al Sì alla Camera.
In particolare, Mussari specifica che ” a far traboccare il vaso” sono state in particolare due emendamenti, quelli riguardanti il divieto di applicare commissioni sulle linee di credito e gli sconfinamenti, il secondo dei quali finito proprio last minute all’interno del decreto.
“Avevamo bisogno di dare un segnale chiaro” ha dichiarato Mussari “Vogliamo che la norma venga ricondotta alla sua origine, la sanzione deve essere per chi non rispetta la trasparenza, così invece è una imposizione di legge che vieta ricavi che sono legittimi», ha detto Mussari, furibondo. Questo divieto tout court alle commissioni, che va oltre le norme sulla trasparenza bancaria introdotte da Monti nel decreto salva-Italia, arriva in coda a una serie di altre misure del decreto molto sgradite alle banche. Al conto corrente gratuito per i pensionati fino a 1.500 euro, per esempio. Alla cancellazione delle commissioni sul pieno di carburante pagato con carta di credito. Fino ai mutui non vincolati all’apertura di un conto corrente, e alla possibilità per il cliente di scegliere la compagnia con sui stipulare la polizza vita correlata.
Una volta le banche facevano utili con gli spread tra tassi attivi e passivi, dicevano ieri i banchieri, oggi che i margini non ci sono più vivono grazie ai servizi, e ora si stabilisce che devono essere gratuiti. Altro che governo amico delle banche…”. Il clamoroso gesto dell’ Abi potrebbe far tornare il governo sui propri passi.