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Liberarsi dai fantasmi del passato è possibile solo ammettendo le colpe.

Creato il 25 aprile 2011 da Laperonza
Liberarsi dai fantasmi del passato è possibile solo ammettendo le colpe. 

25 aprile. Dovrebbe essere la festa della liberazione dai fantasmi del passato, la festa più importante perché atta a sancire la vera unità nazionale scevra dai gioghi imposti dalle ideologie ormai defunte. Eppure così non è perché i fantasmi ancora vagano aleggiando nelle menti più suscettibili abilmente manipolati da mani esperte. L'Italia potrebbe pacificarsi col proprio passato solo qualora si ammettessero le reali responsabilità e si potesse ripartire dallo zero creato dal mea culpa dei rei. Ma le idee scellerate non muoiono anzi prolificano nelle nuove generazioni, nell'idiota intento di giustificare i crimini commessi dai nazi-fascisti comparandoli colpevolmente con gli sporadici quanto deprecabili crimini dell'altro lato dello scacchiere. E a giustificazione di tutto ciò si citano testi e si sputano sentenze irrispettose di tutte le vittime: quelle del nazi-fascismo - troppe in verità per essere soltanto tirate in ballo in questo gioco da mentecatti - e quelle dell'antifascismo, tante anch'esse e certamente non degne di questo genere di strumentalizzazione.

L'Italia del 2011 forse è libera dai rischi di totalitarismo ma certo non immune dall'antidemocrazia e dall'idiozia di chi intende promulgare forme di governo diverse da quella del popolo. Esistono forme ulteriori di dittatura, meno sanguinarie ma certo non meno pericolose, e la modernità mette loro a disposizione mezzi formidabili capaci di forgiare le menti meno attrezzate. Coloro che oggi si ergono a difensori dei principi nazionalistici dimenticano di essere stati e di essere tuttora complici di questo tipo di manipolazione delle menti. Rifiutando di celebrare con la Nazione la Festa della Liberazione negano la possibilità di avere finalmente una pacificazione nazionale che può soltanto derivare dall'ammissione delle colpe e dalla loro sublimazione. Con la negazione di esse si può solo negare ciò che la storia ormai ha appurato inasprendo ulteriormente il confronto che diventa sempre più complicato quando non impossibile.

Questo accade alla base. Al vertice, dove queste pulsioni revisioniste e nostalgiche vengono rappresentate, si pretende di mostrare alla Nazione una faccia diversa, ipocritamente critica verso il passato senza però prenderne realmente le distanze. Così vediamo i vertici della nuova destra sociale sbracciarsi per far credere di essere finalmente liberi dai fantasmi di un ingombrante passato senza però essere in grado di liberarsi di quella base che ne costituisce lo zoccolo elettorale e che, invece, ancora adora aquile e fasci senza citare le svastiche. E' chiaro quindi come sia ancora importante e basilare celebrare il 25 aprile, in attesa, con poca fiducia, di poter pensare finalmente ad una reale pacificazione nazionale.

Buon 25 aprile agli Italiani veri.

 

Luca Craia


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